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Il Bataclan riapre un anno dopo l’attentato

Scoperta la nuova insegna del teatro dove persero la vita 93 persone. Riaprirà il 16 novembre con un concerto della rockstar Pete Doherty. Sul sito del Bataclan è già possibile acquistare i biglietti per ben 19 eventi in programma

di Anna Spena

Era 13 novembre 2015. La sera dell’attentato di Parigi, dell’attentato al Bataclan. Le vittime complessive di quella tragica notte sono state 130: hanno perso la vita per mano di una cellula terroristica dello Stato Islamico.

93 quelle morte ammazzate al teatro, tra loro anche Valeria Solesin, studentessa italiana. Erano tutti fan. Fan degli Eagles of Death Metal che quella sera si esibivano in concerto a Parigi. Ma in quell’occasione la proprietà fu chiara:

«Riapriremo, senza ombra di dubbio» disse il manager Dominique Revert. «Per qualche mese, per qualche anno, il nostro cuore sarà gonfio di dolore. Ma riapriremo. Non ci arrenderemo». Ed infatti il 16 novembre, un anno dopo l’attentato, il Bataclan riapre dopo i lavori di ristrutturazione fatti in tempi da record. Sono appena state rimosse alcune impalcature che coprivano la facciata.

La proprietà del Bataclan ha dichiarato: «Vogliamo preservare il calore e la cordialità e mantenere la natura popolare che sta nello spirito del locale: quella di festa». Ad inaugurare questa nuova apertura – nuova nascita – sarà la rockstar britannica Pete Doherty, frontman dei Libertines e dei Babyshambles e solista con un secondo album in arrivo il 2 dicembre con il titolo di “Marshall amplifier”. Nell' occasione in cui è probabile che intonerà anche il brano “Pay at the Gates of Heaven” dedicato proprio agli attentati di quella notte nella capitale francese.

Sul sito del teatro è già possibile acquistare i biglietti per ben 19 eventi in programma. Questo è il tempo di ricominciare. «La riapertura è il segno che il Bataclan torna a vivere. Mi sembra importante da un punto di vista simbolico», dice la parigina Juliette. David condivide: «Smettere di vivere significherebbe dire che il terrorismo ha vinto. Divertirsi, approfittare della vita, mostra al contrario che siamo forti e che possiamo superare quanto accaduto».


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