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50 anni dopo l’alluvione gli angeli del fango tornano in città

La città ricorda l’alluvione del 4 novembre 1966 con un calendario di iniziative che per tutta la prima settimana di novembre accompagneranno cittadini e turisti in un viaggio nella memoria. Richiamati in città anche gli Angeli del Fango

di Anna Spena

La mattina del tre novembre 1966 a Firenze pioveva. Aveva piovuto copiosamente anche il giorno prima, e quello prima ancora. Il livello dell'Arno ha iniziato a crescere con sempre maggiore rapidità. L'idrometro prima di essere distrutto, segnalava 8,69 metri: la mattina del 4 novembre il fiume straripa.

Quella di Firenze è stata una tragedia che nessuno dimentica: la città è stata sommersa con i suoi capolavori. 50 anni dopo l’alluvione l’obiettivo del comune è quello di continuare a “tenere viva la memoria per progettare il futuro”. Sono due anni che la città si sta preparando all’anniversario. Fin da quando il sindaco – Dario Nardella – nel maggio 2014 è diventato il primo cittadino di Firenze.

Molte iniziative sono state realizzate anche grazie alla collaborazione di Fondazione Sistema Toscana. Come il portale toscana.firenze2016.it, un grande collettore di eventi, storie, testimonianze e attività promosse da istituzione, associazioni, enti culturali o semplici cittadini. Una vera e propria “azione di sistema” per andare oltre la semplice commemorazione e diffondere idee, progetti ed esperienze maturate in questi 50 anni. Oppure il racconto per immagini, un percorso espositivo alle Gallerie delle Carrozze con una videoinstallazione sul percorso dell’Arno, per spiegare i cambiamenti verificatosi in Toscane nelle grandi e piccole città colpite dall’alluvione.

Alla Sala D’Arme di Palazzo Vecchio, invece, un progetto di videoinstallazione “Alfabeti Sommersi” realizzato da M.USE: è stato inaugurato ieri 1° novembre e resterà allestita fino al 13. Il docufilm, con immagini inedite a colori, girato da Beppe Fantacci, racconterà in chiave evocativa ed immersiva i giorni dell’alluvione e le testimonianze di solidarietà di cittadini e volontari coinvolti nei giorni successivi per il recupero delle sedi, della città e delle opere d’arte danneggiate dal fango. Ad affiancare il filmato una mostra di arte contemporanea: saranno esposte le opere degli artisti Emilio Isgrò e Anselm Kiefer.

Ma quel 4 novembre 1966 ha rappresentato una data terribile e allo stesso tempo fondamentale. Quello che avvenne nelle strade fangose della città è stato un incontro umanitario che forse, fino a quel momento, non si era mai verificato. I volontari sono arrivati da tutta Italia e anche dall’estero: gli angeli del fango. Decine di migliaia di persone –soprattutto giovanissimi – hanno “liberato” la città dalla melma.

Hanno recuperare i manoscritti e libri rari dalla Biblioteca Centrale della città. Luogo simbolo dell’alluvione. Quella dei volontari è stata una sorta di rivoluzione epocale del concetto di comunità. 50 anni dopo quelle stesse persone si rincontrano nella città che hanno salvato. Insieme al raduno degli Angeli del fango ci sarà anche la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la ricollocazione del restauro dell’Ultima cena di Vasari in Santa Croce, una fiaccolata rievocativa da San Miniato a piazza Santa Croce, che ricorda quella analoga del 4 novembre 1967, a un anno dal disastro. Ma anche tante iniziative culturali, tra cui mostre, performance, video inediti.

E mentre le immagini degli angeli del fango hanno fatto il giro del mondo – contemporaneamente – in città iniziò anche il recupero del compromesso patrimonio articstico e libraio. Carlo Ludovico Ragghianti lancia un appello per la costituzione di un Museo Internazionale di Arte Contemporanea che riposizioni Firenze oltre il "cabotaggio archeologico". All'iniziativa aderirono oltre 200 artisti. Le opere sono ancora oggi in mostra e visitabili presso gli spazi del Museo del Novecento.

«Avremo tutta una settimana», ha dichiarato il sindaco Dario Nardella, che ha presentato il programma insieme alla vicepresidente della Regione Monica Barni, «di incontri, manifestazioni e cerimonie dedicati al tragico novembre del 1966 e al suo doveroso ricordo. Avranno grande spazio gli Angeli del fango, che abbiamo chiamato qui a Firenze e che ci auguriamo verranno a centinaia. La presenza del Capo dello Stato ci onora così come ci rendono orgogliosi le giornate successive, che saranno dedicate ai volontari e alla Protezione civile. La sera del 4 novembre inoltre rievocheremo la fiaccolata che a un anno dall’alluvione si snodò da San Miniato a Piazza Santa Croce».


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