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Cooperazione & Relazioni internazionali

Sale a 4220 il numero dei migranti morti nel Mediterraneo nel 2016

La denuncia arriva dall'organizzazione internazionale per le migrazioni. Dall'inizio di quest'anno sono morte nel Mediterraneo 4220 persone (dati aggiornati al 4 novembre). L'Oim dichiara che, nello stesso lasso di tempo, si registrano circa 725 morti in più rispetto al 2015

di Redazione

4220 è il numero dei morti in nel Mediterraneo nel 2016. «Mai così tanti», ha dichiarato Flavio di Giacomo, portavoce Oim. L’organizzazione internazionale per le migrazioni dichiara che nello stesso lasso di tempo, si registrano circa 725 morti in più rispetto al 2015. Il 2016 si conferma l’anno più letale per i migranti che scelgono la rotta del Mediterraneo. Nel 2015, infatti, le vittime sono state 3770.

I dati peggiorano dopo i due naufragi i avvenuti mercoledì tra la Libia e l’Italia. Il primo naufragio ha coinvolto un gommone che trasportava circa 140 persone, per la maggior parte originarie dell’Africa occidentale. L’imbarcazione è partita nella notte tra martedì e mercoledì. Dopo qualche ora di navigazione il gommone si è capovolto. I migranti sono caduti tutti in acqua. Quando sono arrivati i soccorsi, coordinati dalla Guardia Costiera italiana, la maggior parte dei migranti era purtroppo già dispersa in mare.

I sopravvissuti sono 27, i corpi recuperati 12, tra cui quelli di tre bambini. I sopravvissuti sono stati portati a Lampedusa, dove hanno riferito allo staff Oim che a bordo vi erano sei bambini e 18 donne, alcune in stato di gravidanza. Tre sopravvissuti sono stati portati in ospedale, e uno sarebbe in gravi condizioni. Le vittime, tra corpi recuperati e migranti dispersi, sarebbero tra i 112 e i 113.

Insieme ai 27 sopravvissuti sono arrivate a Lampedusa altre due donne, che hanno riferito di essere state soccorse a seguito di un altro naufragio accaduto sempre mercoledì, intorno alle 5 di mattina. Le donne si trovavano su un gommone e i dispersi in questo caso sarebbero 128.

«L'aumento del numero delle vittime rispetto allo scorso anno è legata a due fattori diversi», ha dichiarato Federico Soda, direttore dell'Ufficio di Coordinamento del Oim per il Mediterraneo a Roma. «In primo luogo, ci sono stati tre grandi naufragi alla fine di aprile e maggio, che ha colpito centinaia di persone che viaggiavano su tre imbarcazioni fragili. Questi hanno causato quasi 1.400 morti. Questo mese passato è stato anche estremamente tragico. È costata la vita a più di 250 persone la scorsa settimana e 240 di ieri».

«Ottobre è generalmente un mese di cattive condizioni del mare, che causano inevitabilmente più incidenti. In Italia, abbiamo visto un nuovo record per gli arrivi nel mese di ottobre – 27.388 quest'anno, rispetto ai 8.915 nel 2015 e 15.264 nel 2014. Con un numero maggiore di barche, c'è anche un rischio più elevato di naufragi», ha aggiunto.

Anche se c’è stato un picco significativo di arrivi di migranti in Italia nel mese di ottobre, il numero complessivo degli arrivi è aumentato solo del 13 per cento rispetto allo scorso anno ed è in linea con i dati registrati nel 2014.

A cambiare è la nazionalità: meno arrivi del Corno d'Africa e del Medio Oriente, mentre aumenta il numero di cittadini africani occidentali. «I piani di migrazione degli africani occidentali spesso cambiano rotta mentre viaggiano da un luogo all'altro. Alcuni volevano migrare in Libia per lavorare, ma in seguito ha tentato la traversata in mare per l’Europa per sfuggire agli abusi e le violenze che hanno vissuto lì», ha detto Soda.

Nel frattempo Iom riferisce che 335,031 è il numero dei migranti e rifugiati entrati in Europa via mare nel 2016 (dati aggiornati al 2 novembre 2016): arrivano soprattutto in Grecia (169.901) e in Italia (159.496).

Infografie OIM


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