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La carta dei diritti degli stomizzati compie 40 anni

FAIS Onlus celebra i 40 anni della Carta dei diritti di pazienti stomizzati e incontinenti. C'è però ancora molto da fare, per questo Fais sostiene il ddl della senatrice Guerra

di Redazione

«I media spesso ci hanno risposto che feci e urine non fanno notizia. Oggi fate una eccezione, è il nostro anniversario»: inizia così l’appello che Fais Onlus ha inviato oggi alla stampa. Oggi, 7 novembre 2016, si celebra infatti il 40° Anniversario della Carta Internazionale dei Diritti dello Stomizzato: sette articoli che rappresentano i principi fondamentali dei diritti di un paziente stomizzato, dal corretto confezionamento della stomia al diritto alla informazione, dalla libera scelta del presidio alla necessità di ricevere una assistenza professionale adeguata.

La Federazione ha celebrato la giornata con un seminario alla Camera dei Deputati: l’occasione, fra l’altro, per informare e supportare il ddl 2101, recante disposizioni in favore di incontinenti e stomizzati, presentato dalla senatrice Maria Cecilia Guerra (l'iter non è ancora iniziato):

«È un momento di confronto importante, per evidenziare le conquiste fatte sul fronte dei diritti dai pazienti stomizzati e incontinenti negli ultimi quarant’anni, anche grazie al costante impegno delle associazioni come la nostra. La strada da percorrere però è ancora lunga», ha sottolineato Marina Perrotta, presidente della FAIS onlus.

Sono milioni gli italiani interessati dal Ddl. Secondo dati diffusi di recente, in Italia oltre 5 milioni di persone hanno problemi di continenza urinaria e quasi 2 milioni sono, invece, gli incontinenti fecali. Le associazioni del settore, tuttavia, ritengono tali stime inferiori al dato reale, considerato che molte persone spesso per vergogna non palesano la loro condizione neppure al proprio medico. Con il termine stomizzati, invece, ci si riferisce a tutte quelle persone che, a seguito di patologie gravi o malformazioni hanno dovuto subire uno o più interventi chirurgici demolitivi del tratto intestinale e urinario, con il conseguente confezionamento di una stomia: ad oggi non esiste un registro nazionale delle persone portatrici di stomia, ma da un censimento parziale effettuato nel 2014 gli stomizzati in Italia risultavano essere circa 100mila.

Per Fais Onlus i punti irrinunciabili per assicurare ai pazienti stomizzati una qualità della vita sempre più dignitosa sono tre:

  • La riabilitazione, che dovrebbe iniziare prima dell’intervento, con l’assistenza psicologica e proseguire dopo la dimissione. 

  • La libera scelta: il paziente deve poter scegliere il presidio più adatto al fine di risolvere le proprie problematiche. L’associazione è impegnata contro quelle gare di appalto che portano alla individuazione di una sola ditta fornitrice che eroghi il prodotto quindi un’unica tipologia di presidio, quello più economico. 

  • La qualità e la gratuità dei dispositivi medici, anche quelli di ultima generazione. 


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