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Terremoto, gli scout presenti nelle frazioni di Cascia

L'associazione è stata attivata dal dipartimento della Protezione civile il 4 novembre. Una prima squadra è operativa in tre frazione nei pressi di Cascia. Gli scout dell'Agesci Marche e Umbria sono invece in servizio tra le popolazione sfollate sulla costa o sul lago Trasimeno. Parla l'incaricato nazionale Marco Succi

di Antonietta Nembri

Anche gli scout dell’Agesci sono impegnati nelle zone colpite dal sisma. Il 4 novembre, l’associazione è stata attivata dal Dipartimento della Protezione civile. «Come Agesci il nostro intervento si divide su più fronti» spiega Marco Succi, incaricato nazionale di Protezione civile Agesci. «Una prima squadra è stata inviata nei pressi di Cascia nelle frazioni di San Giorgio, Logna e Avendita. Dopo aver risolto i primi problemi logistici ha iniziato a rapportarsi con la popolazione la popolazione locale».

Questa prima squadra, composta da sei scout, nei primi giorni ha compiuto un censimento delle persone presenti e delle esigenze. «Il nostro è un servizio di prossimità e ascolto, per riportare nel caso le esigenze che emergono alle autorità competenti. La nostra specificità» continua Succi «è quello di creare momenti comunitari, non ci occupiamo di emergenza quanto di attività socio-assistenziali e non solo con i bambini per i quali facciamo animazione».

A questa prima squadra che si è recata nel territorio terremotato – «vedremo in seguito se ampliare il numero dei partecipanti, al momento è tutto in divenire», precisa Succi – vanno aggiunti anche tutti quegli scout dell’Agesci di Umbria e Marche che, fuori dall’emergenza si sono impegnati nei centri di accoglienza realizzati sulla costa marchigiana o sul Trasimeno in Umbria. «Sono scout che fanno servizio a casa loro per la loro gente», osserva sempre Succi che non è nuovo all’impegno come scout di Protezione civile.

«Sono emiliano», dice prima di ricordare le attività «per il terremoto sono intervenuto sempre in Umbria e nelle Marche, in Molise e soprattutto all’Aquila oltre che in altre emergenze».
Succi, 49 anni con alle spalle diversi anni come protezione civile Agesci rivela l’origine di questa sua sensibilità «quando ci fu il terremoto del Friuli ero molto piccolo, ma mi ricordo i miei capi scout che partivano per fare servizio nelle terre friulane terremotate. Allora non c’era la protezione civile, si andava per spirito di servizio». Uno spirito che lo sta accompagnando da quarant’anni.

In apertura un'immagine scattata in località Avendita, comune di Cascia – foto di Mattia Bertin