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Contratti a impatto sociale in rampa di lancio

Finanziare l’innovazione sociale con capitali privati, l’esperienza francese dei contratti ad impatto sociale è il tema dell'incontro pubblico di Social Impact Agenda per l’Italia a Milano il prossimo 28 novembre

di Sara Seganti e Raffaella De Felice

I contratti ad impatto sociale in Francia sono vicini a diventare realtà. Se ne parla lunedì 28 novembre a Milano, in un incontro promosso da Social Impact Agenda per l’Italia e ospitato da Ubi Banca, saranno presenti per l’occasione Thomas Boisson, Capo dell’unità dedicata all’economia sociale e solidaristica e agli investimenti ad impatto del ministero dell’Economia e della finanza francese, Giovanna Melandri, presidente di Human Foundation e Cristina Tajani, assessore per le politiche del lavoro, attività produttive, commercio e risorse umane del Comune di Milano (in agenda online i dettagli dell'evento).

In Italia è la prima occasione pubblica per scoprire come è stato pensato e costruito questo nuovo strumento, che si potrebbe definire una sorta di modello continentale del Social Impact Bond di ispirazione anglosassone. La Francia ha infatti declinato in modo originale il contratto ad impatto sociale pur mantenendo fermo il principio che caratterizza gli strumenti Payment by result – politiche pubbliche dove i pagamenti sono vincolati alla misurazione dell’impatto sociale prodotto. Thomas Boisson racconterà punti di interesse, difficoltà e prime considerazioni di questi mesi di intenso lavoro dedicati a definire i primi accordi in cui investitori privati sostengono l’innovazione sociale.

I contratti ad impatto sociale francese puntano a finanziare l’innovazione e ad essere quindi complementari dell’azione pubblica. Grazie a questo meccanismo, un attore sociale, un’associazione per esempio, potrà ottenere un finanziamento per un programma di prevenzione da un investitore privato che sarà, a sua volta, rimborsato dalla pubblica autorità unicamente in caso di successo dell’intervento sociale.

La riflessione alla base della creazione di questo nuovo strumento è descritta in uno studio sui Social Impact Bonds pubblicato dall’Institut de l’Entreprise nel novembre 2015, dove si evidenzia che la Francia è campione del mondo nella spesa sociale ma la sua efficacia non sembra all’altezza di un tale impegno.

L’azione dello Stato è costretta da forti limiti di impiego del budget che non tengono conto di tutte la sfide sociali in atto. I progetti sviluppati restano spesso incastrati nelle logiche classiche (sovvenzioni o filantropia) che ne limitano l’aspetto innovativo. In questo scenario, lo sviluppo dell’economia sociale e solidaristica e degli investimenti ad impatto segna una presa di coscienza di questa problematica e un punto di partenza per ripensare le modalità di intervento dello Stato Sociale.

Considerando le esperienze estere, la direzione da esplorare sembra implicare la necessità di avvicinarsi al privato, sia iniziando a progettare secondo nuove logiche di risultato, sia coinvolgendo nuovi interlocutori (Terzo Settore ma anche aziende e investitori) nell’azione sociale.

Tra queste innovazioni, il Social Impact Bonds (Sib) è lo strumento più noto, lanciato nel 2010 nel Regno Unito e che si è sviluppato da allora in più di 60 esemplari. Questo strumento è ancora in fase di sperimentazione e presenta interesse per la sua vocazione preventiva e la sua struttura che prevede l’allineamento iniziale e negoziato degli interessi. Si tratta di una importante innovazione finanziaria al servizio del sociale che la Francia ha deciso di sperimentare con la forma dei contratti ad impatto sociale. L’incontro ha l’obiettivo di stimolare il confronto e la sperimentazione di strumenti simili anche in Italia.

*Social Impact Agenda per l’Italia

In apertura foto di Eutah Mizushima/Unsplash


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