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Qual è l’impegno dell’Italia nella lotta all’Aids?

In occasione della Giornata mondiale Onu sul tema, l'ong promuove giovedì 1 dicembre a Milano un convegno per approfondire le azioni in corso e capire le attuali sfide mondiali. Grazie agli investimenti del recente passato, con il Fondo globale dal 2001 al 2014 sono state salvate 17 milioni di persone

di Redazione

Il 1 dicembre 2016, in occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS, COOPI organizza il convegno “L’impegno dell’Italia nella lotta globale contro l’AIDS”, alle ore 10.30 presso la Sala Verdi del Palazzo delle Stelline, a Milano, con la collaborazione dell’Osservatorio Italiano per la Lotta contro l’AIDS e del Fondo Globale per la Lotta contro AIDS, Tubercolosi e Malaria, e con il patrocinio del Comune di Milano.

Dal 1981 l'AIDS ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi. In questi anni grazie ai progressi della medicina le persone sieropositive o affette da AIDS hanno avuto nuove speranze per la loro prospettiva di vita. Purtroppo, invece, nelle zone più povere del nostro pianeta, AIDS, tubercolosi e malaria continuano a essere malattie ancora letali.

In queste regioni interviene il Fondo Globale, di cui anche l’Italia è membro. Il Fondo è uno dei principali partenariati internazionali ed è riuscito a unire diverse realtà quali governi, istituzioni e società civile. Riflettere sul ruolo che i governi, in modo particolare quello italiano, possono giocare in questa lotta globale è lo scopo del convegno. L’occasione è giusta per presentare anche a Milano il Policy Paper “Il Fondo Globale: un’opportunità per l’Italia, una risorsa per le future generazioni”.

L’evento, moderato da Luca Mattiucci, giornalista del Corriere della Sera e responsabile Corriere Sociale, si apre con i saluti di Pierfrancesco Majorino, Assessore Politiche Sociali del Comune di Milano, e del Presidente di COOPI, Claudio Ceravolo. Una presentazione del rapporto è fornita da Stefania Burbo, Focal Point dell’Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’AIDS, Massimo Galli, Prof. Ordinario Malattie Infettive Università di Milano e Vicepresidente ANLAIDS Lombardia e Sara Faroni, Associate Specialist, Global Fund External Relations.

Le vite salvate nei paesi in cui il Fondo Globale opera dal 2002 al 2014 sono state più di 17 milioni e fanno ben sperare sulle possibilità di debellare AIDS, tubercolosi e malaria. Tale speranza è viva anche attraverso le buone pratiche portate avanti dalle Ong che hanno realizzato i loro progetti contro l’AIDS e le altre pandemie nelle zone del mondo più povere. Nel corso del convegno, i rappresentanti di COOPI – Cooperazione Internazionale, CUAMM Medici con l’Africa e Comitato Collaborazione Medica (CCM), raccontano le esperienze sul campo in Somalia, Tanzania e Angola . “La lotta contro la tubercolosi è stata una delle prime attività svolte da COOPI nel territorio somalo.” – precisa Claudio Ceravolo, Presidente di COOPI – “La nostra presenza è costante dal 1981 e dal 2003, grazie alla collaborazione con il Fondo Globale, siamo intervenuti in diverse strutture sanitarie.”

Chiudono il convegno gli interventi di Lia Quartapelle, Deputata e Membro della Commissione Esteri alla Camera e del Senatore Roberto Cociancich, sull’impegno che l’Italia sta assumendo nella lotta contro l’AIDS. Il nostro Paese è tornato negli ultimi anni ad investire nel Fondo Globale e nel corso della Quinta Conferenza di Rifinanziamento del Fondo, tenutasi il 16 settembre, a Montréal-Québec in Canada, ha annunciato un impegno di 140 milioni di euro per il triennio 2017-2019. “È una promessa molto importante perché l’Italia ha un ruolo fondamentale da giocare per la sua esperienza e le sue capacità”, conclude Stefania Burbo, focal point dell’Osservatorio Italiano per la lotta all’AIDS. L’ingresso al convegno è gratuito.