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Il Manifesto Goel, per il cambiamento e il riscatto della Calabria

Il Gruppo ha lanciato un documento politico-culturale e programmatico per i prossimi anni che definisce principi, contenuti, criteri e metodo per «dimostrare che quella fatta dall’alleanza tra ‘ndrangheta, massoneria e clientele è una strada fallimentare», ha spiegato il presidente Vincenzo Linarello

di Lorenzo Maria Alvaro

Molte volte Vincenzo Linarello, presidente del Gruppo cooperativo GOEL ha dichiarato che la propria missione e quella del Gruppo è il cambiamento e il riscatto della Calabria. Ma le parole “riscatto” e soprattutto “cambiamento” sono spesso abusate oltre che generiche. Qual è il riscatto e il cambiamento che GOEL immagina e persegue, attraverso tutte le sue attività, per la Calabria?

La risposta è nel “Manifesto di GOEL” il documento politico-culturale e programmatico per i prossimi anni presentato in queste ore insieme ai dati di sviluppo del Gruppo.

«Obbiettivo di Goel è il cambiamento della nostra terra che deve confrontarsi con un meccanismo di morte che blocca, ostacola e reprime ogni istanza di cambiamento», ha sottolineato Linarello, «Un sistema fatto dall’alleanza tra la ‘ndrangheta, un reticolo di massonerie deviate e un circuito clientelare. La nostra strategia si fonda sulla dimostrazione che quella è una strada fallimentare oltre che, come è evidente a tutti, devastante».

Per dimostrarlo, in questi anni, Goel ha creato lavoro, garantito protezione, difeso dalle oscillazioni eccesive del mercato e dai passaggi a vuoto del mercato i propri affiliati.

Al 31 dicembre 2015 «il Gruppo accoglie 10 cooperative sociali, due cooperative non sociali, due associazioni di volontariato, una fondazione e ventotto aziende», ha snocciolato i numeri il presidente «Dà lavoro dipendente a 201 persone, accoglie nelle proprie strutture residenziali 69 minori e 23 persone nelle comunità psichiatriche. Poco meno di 95mila i pasti serviti».

Per quello che riguarda invece Goel Bio, la coop sociale agricola, che aggrega produttori vittime di aggressioni mafiose, gestisce 354 ettari di terreni, di cui 68 sono di uliveti e 180 di agrumeti.

Il segmento di moda etica Cangiari ha prodotto 5300 capi mentre Campus Goel, l’incubatore di idee etiche ed innovative da realizzare in Calabria ha selezionato già 10 proposte che sono in fase di progettazione.


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