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2016: in Italia sono già arrivati 23mila minori non accompagnati

Presentato oggi a Milano il Ventiduesimo Rapporto Ismu. In Italia vivono sei milioni di stranieri, regolari e non. Quello in corso è stato l'anno record degli sbarchi: via mare sono arrivate 171mila persone. «La migrazione non è più solo un grande tema sociale ma anche politico, qualcuno l’ha fatto addirittura diventare un “tema elettorale”. Ritorniamo ad un livello di comprensione vero», dice Mariella Enoc, presidente Ismu

di Anna Spena

Pensiamo che siano il 30% della popolazione, ma è appena il 10%. I luoghi comuni, poi, dicono che il 20% degli stranieri è musulmano. Ma anche in questo caso ci sbagliamo: le persone di fede musulmana sono solo il 4%. Ma i migranti siamo sicuri di consocerli bene? Forse no…

In Italia «La migrazione non è più solo un grande tema sociale ma anche politico, qualcuno l’ha fatto addirittura diventare un “tema elettorale”», ha esordito così Mariella Enoc, presidente di Fondazione Ismu, Iniziative e Studi sulla Multietnicità, durante la presentazione del “Ventiduesimo Rapporto sulle migrazioni 2016”. «Io invece penso che la questione debba tornare su toni più umani, ad un livello di comprensione vero».

Per questo motivo è importare imparare a leggere con chiarezza i dati che i ricercatori e demografi dell’Ismu hanno raccolto nell’ultimo anno. Partiamo dal primo dato: oggi in Italia ci sono 5,9 milioni di stranieri. Numero generale che comprende sia gli immigrati regolari che i non regolari. Complessivamente si parla di 52mila unità aggiuntive rispetto al 2015 (+0,9%).

Anche se il 2016 non si è ancora concluso lo si può già definire l’anno record degli sbarchi: al 27 novembre sono giunti in Italia via mare 171mila migranti. Il numero, infatti, si è triplicato negli ultimi cinque anni. Ricordiamo, però, che le vittime complessive, i morti in mare, sono 4,690 persone. Tra quelli che riescono ad arrivare una su tre è un minore non accompagnato: quelli sbarcati sulle nostre coste quest’anno sono stati 23mila.

Un dato di gran lunga superiore rispetto a tutto il 2015 dove si sono registrati 12.360 sbarchi. Così sono loro, i bambini e i ragazzi non accompagnati che costituiscono il 14% di tutti gli arrivi via mare quando invece nel 2015 costituivano l’8% e nel 2014 il 7,7%.

La verità è che negli ultimi 15 anni i migranti a livello planetario sono cresciuti del 41%, una velocità doppia rispetto al ritmo di aumento delle popolazione globale. Così i Paesi più poveri localizzati nell’Africa Sub-sahariana accresceranno la tensione migratoria economica verso l’Europa. La loro dinamica demografica produrrà 400 milioni di abitanti in più tra oggi e il 2036. Di questi 166 milioni saranno giovani adulti tra i 20 e i 44 anni.

«Questi potrebbero sembrare i Paesi più poveri del mondo», spiega Mariella Enoc, «ma non è così. Anzi, sono ricchissimi. E stanno catalizzando l’attenzione di grandi forze internazionali. Il loro suolo è ricco di uranio, diamanti… Ed il nostro obiettivo dovrebbe essere trovare una soluzione per fare in modo che questi giovani possano avere la possibilità e l’opportunità di rimanere nei Paesi d’origine».

Nel 2015 c'è stato un aumento dell'occupazione straniera (+ 2,8% rispetto all'anno precedente) e, per la prima volta dopo diversi anni, una diminuzione dei disoccupati stranieri che sono 456.115 (-9.579 rispetto all'anno precedente). Gli immigrati senza lavoro rappresentano il 18% dei disoccupati complessivi.

«Questo non è il primo grande flusso migratorio che il Pianeta ha vissuto», spiega Mariella Enoc. «Ed ogni flusso della storia ha portato dei risultati diversi. In questi anni in cui si ragiona di “pancia” io dico facciamo vincere la ragione. Perché queste persone che arrivano non sono un male e soprattutto sa saremo in gradi di pensare a soluzione concrete a lungo termine, i benefici ci saranno. E non solo per loro, ma anche per “noi”».


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