Attivismo civico & Terzo settore

Tra Italia e Burkina Faso coltiviamo la #stessaterra

Da poco pubblicato il video che mostra l'interazione tra le persone e che nasce dal progetto Fondazioni for Africa Burkina Faso che da tre anni vede impegnate 28 fondazioni di origine bancaria associate all'Acri. Fondamentale non è solo l'obiettivo del diritto al cibo di 60mila persone ma, ricorda Giuseppe Guzzetti, «la strada scelta per raggiungerlo: unire le forze, creando reti tra territori e persone»

di Antonietta Nembri

Può una pompa d’acqua azionata a Torino far fiorire i fiori in Burkina Faso e viceversa? Sì ed è quello che è successo in occasione di un evento “Coltiviamo la terra. Cresceranno persone” che svoltosi il 24 settembre nell’ambito di Terra Madre è ora diventato un video dal titolo #stessaterra. All’origine il messaggio di Fondazioni For Africa Burkina Faso (che vede da tre anni l’impegno di 28 Fondazione di origine bancaria associate ad Acri insieme nel progetto per il diritto al cibo di 60mila persone): “Viviamo tutti sulla stessa Terra. Prediamocene cura. Generiamo cambiamento. Facciamolo insieme”.

Il video ha l’obiettivo di far toccare con mano quanto un gesto compiuto da una parte del mondo abbia un riflesso dall’altra parte e come dall’unione di risorse ed energie dipenda la reciproca crescita a la possibilità di un futuro sostenibile. Questa consapevolezza è alla base della strategia adottata dalle fondazioni promotrici del progetto. «Fondamentale non è solo l’obiettivo che con l’intervento ci siamo proposti, il diritto al cibo per 60mila persone, ma la strada che abbiamo scelto di intraprendere per raggiungerlo: unire le forze con quanti sono già impegnati per la stessa causa, creando reti tra territori e persone», spiega Giuseppe Guzzetti, presidente di Acri. «Con ong e organizzazioni non profit, Enti locali, organizzazioni contadine e associazioni di migranti in Italia stiamo costruendo un percorso fatto di interventi concreti e puntuali in cui il “voler bene alla terra” è terreno di incontro, dialogo e lavoro comune».
Tra gli obiettivi del video anche quello di tenere desta l’attenzione sulla necessità di appoggiare i Paesi africani nel cammino verso uno sviluppo autonomo.

Durante l’iniziativa oltre 10mila persone a Torino e a Koubri, villaggio rurale del Burkina Faso, si sono incontrate e hanno interagito attraverso due installazioni dotate di uno schermo e una pompa dell’acqua. Azionando la pompa dell’acqua in Italia, le persone hanno visto davanti ai loro occhi crescere fiori in Burkina Faso e viceversa. Il risultato dell’incontro è stato spettacolare: oltre 6.000 cresciuti a Torino e a Koubri. A renderlo possibile l’impiego della tecnologia Internet of Things e Live Video Streaming che hanno annullato 3.800 km di distanza e fatto toccare con mano alle persone come un gesto compiuto da una parte del mondo abbia un effetto dall’altra parte. Per la realizzazione – spiega una nota stampa – è stata impiegata una connessione internet satellitare, sensori e device con tecnologia Arduino.
(In basso alcune immaigni dal backstage del video durante l'evento di fine settembre)

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L’iniziativa è stata realizzata dalle Fondazioni insieme a OuagaLab, il primo FabLab in Africa Occidentale creato nel 2012 da giovani informatici. Nella loro “fabbrica di innovazione digitale” con sede a Ouagadougou gli informatici di Ouagalab sviluppano sistemi tecnologici e oggetti intelligenti, ad esempio per il controllo del traffico e dell’inquinamento o da impiegare nel settore dell’energia e dell’acqua, del tessile e in agricoltura.
L’ideazione e coordinamento tecnico dell’iniziativa sono stati gestiti da Stylum, società del gruppo Altavia. L’organizzazione dell’evento a Koubri dall’associazione Watinoma


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