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“Vuoto”, in mostra l’arte ferita per difendere la vita

Si inaugura lunedì 12 dicembre a Milano l'iniziativa di Cesvi sul diritto alla salute di mamme e bambini. La prima visita guidata con Philippe Daverio. In corso Vittorio Emanuele i capolavori dedicati alla maternità che hanno l'obiettivo di sostenere la campagna "Salva i bambini, regala vita alle mamme". Collegato anche il numero solidale 45519, attivo fino al 17 dicembre

di Antonietta Nembri

L’arte ha da sempre celebrato la maternità. Artisti di ogni epoca hanno ritratto madri e figli ed è a questo tema che viene dedicata una mostra en plein air che viene inaugurata lunedì 12 dicembre in corso Vittorio Emanuele a Milano. Si potranno ammirare, tra le altre opere, “Maternité” di Modigliani, “La Belle Jardinière” di Raffaello, “Madame Monet e suo figlio” di Monet. A organizzare l’evento l’ong Cesvi che opera da più di 30 anni per la solidarietà mondiale.

La peculiarità dell’allestimento è che su ogni pannello la figura della madre o del bambino sarà sostituita da una sagoma bianca, un “vuoto” che vuol simboleggiare la fine di un legame speciale e che ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sulla mancanza incolmabile causata dalla morte di una madre o di un bambino.

E proprio “Vuoto” è il titolo della mostra nata all’interno della campagna “Salva i bambini, regala vita alle mamme”. Una campagna attraverso la quale Cesvi rafforza il suo impegno a fianco di mamme e bambini, promuovendo il diritto alla salute e riducendo la denutrizione, in particolare in quattro Paesi in cui l’organizzazione è presente: Zimbabwe, Myanmar, Somalia e Libano.
«Troppe mamme e bambini muoiono ogni giorno. C’è ancora molto da fare affinché, come previsto dal terzo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile, i tassi elevati di mortalità materno-infantile diminuiscano anche nei Paesi dove l’accesso alle cure sanitarie non è garantito a tutti» dichiara Daniela Bernacchi, Ad Cesvi. «Molte morti potrebbero essere evitate implementando interventi essenziali per la salute materno-infantile: è questo l’obiettivo dei nostri progetti in Somalia, Zimbabwe, Libano e Myanmar, dove avere un figlio vuol dire ancora rischiare la vita».

L’inaugurazione della mostra “Vuoto”, è in programma lunedì 12 dicembre alle ore 11.30 in corso Vittorio Emanuele e sarà fruibile liberamente per chiunque lo desideri. A condurre la visita guidata saranno il noto storico dell’arte Philippe Daverio e Daniela Bernacchi. Durante questa visita sarà possibile approfondire il tema della salute materno-infantile, dal punto di vista dell’arte e della solidarietà.

A supporto della campagna è anche attivo un numero solidale. Fino al 17 dicembre inviando un sms o chiamando da rete fissa il 45519 è possibile sostenere Cesvi nelle azioni messe in campo in questi 4 angoli di mondo a tutela della salute di mamme e bambini.

Nel 2015 oltre 300mila donne nel mondo sono morte per cause legate alla gravidanza o al parto. Nello stesso anno, 5.9 milioni di bambini, circa 16mila al giorno, sono morti prima di aver raggiunto i 5 anni di età (Oms). Tra le principali cause di morte – avverte una nota dell’ong – ci sono le complicazioni legate al parto e circa il 45% dei decessi infantili sono legati alla malnutrizione (Oms).

La malnutrizione, infatti, uccide ancora circa 3,1 milioni di bambini l’anno (GHI 2016) e ogni anno circa 30 milioni di bambini nascono con indici alterati di crescita a causa della malnutrizione della mamma durante la gravidanza.

Tra le gravi cause che mettono a rischio la salute di mamme e bambini ci sono anche l’HIV/AIDS, che nel 2015 ha causato la morte di 110mila bambini (Unaids), e la malaria, che lo scorso anno ha causato circa 306.000 vittime tra i bambini sotto i 5 anni di età, particolarmente vulnerabili alla malattia (OMS).

In apertura foto di Roger Lo Guarro, Zimbabwe

In apertura Philippe Daverio guida la prima visita alla mostra – Foto di Cesvi su Twitter