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Al via la nuova stagione delle Cene Galeotte

Undicesima edizione del progetto che vede i detenuti ai fornelli con il coinvolgimento di chef che in più terranno lezioni di cucina agli iscritti all'Istituto Alberghiero attivo dal 2013 all'interno del carcere di Volterra. La cena Galeotta di venerdì 16 dicembre, inoltre, raccoglierà fondi per costruire una scuola a Norcia

di Antonietta Nembri

Si stanno scaldando i fornelli per l’undicesima edizione delle Cene galeotte, un progetto unico nel suo genere che dal 2005 trasforma la casa di reclusione di Volterra in un luogo di integrazione e solidarietà attraverso delle cene aperte al pubblico. La nuova stagione delle Cene Galeotte prende il via con lo chef Nicola Schioppo dell’Osteria Cipolla Rossa di Firenze che venerdì 16 dicembre affiancherà i detenuti nella preparazione di un menù natalizio.

L’undicesima edizione che prende il via il 16 dicembre si concluderà l’11 agosto 2017. Le Cene Galeotte tornano con una novità: gli chef coinvolti, come sempre a titolo gratuito, – precisa una nota – non solo affiancheranno i detenuti ai fornelli, ma terranno anche lezioni inserite nel calendario didattico dell'Istituto Alberghiero nato nel 2013 proprio all'interno del carcere di Volterra, con classi miste formate dai carcerati e dagli oltre venti ragazzi che ogni giorno varcano le porte della struttura per seguire il percorso formativo

Il successo di questo progetto è anche nei numeri: oltre 1200 i partecipanti all’edizione 2015/2016 e oltre 14mila visitatori dalla prima del 2005. Le Cene Galeotte hanno anche uno scopo solidale: il ricavato viene devoluto alla Fondazione il Cuore si scioglie onlus ai progetti che, dal 2000, vengono realizzati in collaborazione con il mondo del volontariato laico e cattolico: un impegno che negli anni ha permesso la raccolta di oltre 120mila euro (il costo della cena è di 35 euro a persona). Il ricavato della Cena Galeotta con lo chef Schioppo sarà destinato alla costruzione di una scuola elementare a Norcia, città umbra fra le più danneggiate dall’ultimo sisma.

Sono tante le ricadute positive dell’iniziativa anche verso i detenuti che vi partecipano: grazie al percorso formativo in sala e cucina, acquisiscono via via un vero e proprio bagaglio professionale. In una ventina di casi questa esperienza si è tradotta in vero impiego presso ristoranti locali, secondo l'art. 21 che regolamenta il lavoro al di fuori del carcere.


Le Cene Galeotte sono possibili grazie all’intervento di Unicoop Firenze, che fornisce le materie prime necessarie alla realizzazione dei piatti e assume i detenuti per i giorni in cui sono nella realizzazione dell’evento. Il progetto è realizzato con la collaborazione del ministero della Giustizia, la direzione della Casa di Reclusione di Volterra, la supervisione artistica del giornalista e critico enogastronomico Leonardo Romanelli per la selezione degli chef e il supporto comunicativo di Studio Umami.


Inoltre, partner del progetto per la selezione delle aziende vinicole, il servizio dei vini ai tavoli e la formazione dei detenuti come sommelier è Fisar-Delegazione Storica di Volterra. Grazie alla Fisar dieci detenuti hanno già positivamente svolto il corso base di avvicinamento al vino e seguiranno il percorso formativo per raggiungere la qualifica di sommelier professionali.

Gli appuntamenti con le Cene Galeotte a Volterra dopo l'esordio prenatalizio riprendono venerdì 24 marzo con lo chef Alessandro Liberatore di Villa Cora (Firenze). Chi volesse partecipare ai prossimi appuntamenti può visitare il sito del progetto che presenta il calendario fino al prossimo agosto


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