Sostenibilità sociale e ambientale

Da Torino a Ouagadougou: Terra Madre arriva in Burkina Faso

Terra Madre, il primo meeting delle comunità dell’Africa occidentale, si terrà il 3 e 4 febbraio a Ouagadougou, organizzato dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità nell’ambito dell’iniziativa Fondazioni For Africa Burkina Faso

di Cristina Barbetta

Si svolge a Ouagadougou, in Burkina Faso, il 3-4 febbraio, Terra Madre, il primo meeting delle comunità dell’Africa occidentale, organizzato dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità nell’ambito dell’iniziativa Fondazioni For Africa Burkina Faso, iniziativa per il diritto al cibo promossa da 28 fondazioni di origine bancaria associate ad Acri.

«Il 3 e 4 febbraio Terra Madre Burkina Faso presenterà il frutto di molti anni di lavoro intensi»- si legge in una nota dell'organizzazione- «Un lavoro che ci ha portato a conoscere e a catalogare i prodotti autoctoni del Paese, a coinvolgere le comunità del cibo, a creare due sentinelle , a dare vita a circa 120 giardini comunitari e scolastici e a combattere accanto ad altre organizzazioni contro l'utilizzo di OGM».

L’evento del 3-4 febbraio a Ouagadougou vedrà la partecipazione dei produttori dei due nuovi presìdi burkinabè: il riso rosso di Comoé e l’igname di Arbollé. I Presìdi Slow Food sono progetti che sostengono le produzioni di qualità a rischio di estinzione; proteggono regioni ed ecosistemi unici; recuperano metodi di lavorazione tradizionali e salvaguardano razze animali autoctone e varietà vegetali locali.

«La rete di Slow Food in Burkina Faso cerca di rimettere al centro l’importanza dei prodotti locali e delle tecniche di produzione per la tutela di prodotti e di tradizioni straordinarie, nati da una gran mescolanza di etnie e di culture», dichiara Carlo Petrini, presidente di Slow Food International. «Per il Burkina Faso è il momento di ripensare al proprio patrimonio alimentare, gastronomico e tradizionale in una chiave nuova, con orgoglio. Orgoglio che potrà ritrovare rinnegando un approccio occidentale che disdegna l’agricoltura di sussistenza declassandola a miserevole, non riconoscendo sviluppo se non dove si accumula del profitto».

Dal 2010 Slow Food ha iniziato a lavorare in Burkina Faso su due grandi progetti: la creazione di una rete di orti comunitari e scolastici, e la mappatura dei prodotti locali burkinabé. Questi due progetti si sono ulteriormente rafforzati nel 2014 grazie all’iniziativa “Fondazioni for Africa Burkina Faso”, progetto finanziato dalle Fondazioni ACRI in collaborazione con diverse ONG italiane. Nel corso di questi anni si è sviluppata nel paese una buona rete di attivisti che ha permesso di individuare i primi prodotti locali a rischio di estinzione (sull’Arca del Gusto attualmente se ne contano circa 20), creare una rete di orti (che oggi ammonta a 124), nell'ambito del progetto 10,000 orti in Africa e scambiare esperienze impegnandosi concretamente per la tutela della biodiversità e per affermare il diritto alla sovranità alimentare.


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