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Riforma Terzo settore: cosa succede in caso di elezioni a giugno

In occasione di un seminario promosso da Cittadinanzattiva e Fondaca il sottosegretario al Welfare Luigi Bobba ha illustrato la road map verso l'approvazione dei decreti legislativi. Il primo, quello sul servizio civile universale, intanto potrebbe diventare legge dello stato con il passaggio definitivo nel consiglio dei ministro di venerdì

di Redazione

Si terrà domani alle 11 presso la sede del ministero del Lavoro e delle Politiche sociale la prima riunione del gruppo di lavoro degli esperti convocati dal sottosegretario Luigi Bobba che con il coordinamento di Stefano Zamagni che affronteranno le tematiche relative alle linee guida in materia di bilancio sociale e di sistemi di valutazione dell'impatto sociale nel quadro della legge 106/2016.

Potrebbe, ormai il condizionale è d’obbligo considerati i tanti rinvii, essere quello di venerdì 10 invece il consiglio dei ministri decisivo per l’approvazione definitiva del primo decreto legislativo della riforma del Terzo settore: quello sul servizio civile universale. A dirlo è stato lo stesso Bobba che ieri sera a Roma è intervenuto al seminario “Terzo settore e interesse generale. Idee e proposte per l’attuazione della riforma” promosso da Cittadinanzattiva e Fondaca. Al centro del dibattito, a cui oltre al sottosegretario sono intervenuti il vicesegretario generale di Cittadinanzattiva Anna Lisa Mandorino, il segretario generale di Action Aid Italia Marco De Ponte e l’assessore al bilancio del comune di Bologna Davide Conte, c’è stato un interessante paper presentato da Giovanni Moro (presidente di Fondaca) che si è posto l’obiettivo di provare a «definire concettualmente il principio dell’interesse generale e della sua possibile misurazione», proponendo una griglia metodologica che trovare nell’ultima pagina del paper.

Bobba ha anche spiegato come «i testi dei decreti legislativi su Reti associative e impresa sociale, così come quello sullo Statuto della Fondazione Italia Sociale (che però sarà approvato come decreto del Presidente della repubblica) sono praticamente pronti» mentre quello sul codice del Terzo settore «sarà ultimato dagli uffici tecnici del ministero entro il mese di febbraio». Si trova invece ancora «in una fase preliminare il testo sul 5 per mille».

Detto questo, Bobba ha ribadito la scadenza del prossimo giugno per approvare tutti i decreti «salvo proroghe, che però dovranno essere decise attraverso un passaggio in Parlamento». Su giugno però incombe anche lo spettro delle elezioni. Cosa accadrebbe in caso di voto? «Anche a Camere sciolte, le commissioni parlamentari sarebbero comunque legittimate ad esaminare i testi ed ad esprimere i pareri necessari per il via libera definitivo che il Governo potrebbe licenziare nel perimetro dell’attività ordinaria», risponde Bobba.


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