Famiglia & Minori

Pellegrini a Lourdes, è boom di giovani, ma 3 su 10 depressi e soli

In occasione della Giornata del Malato – 11 febbraio – l’Unitalsi diffonde i dati dello studio condotto sui partecipanti ai pellegrinaggi organizzati lo scorso anno che segnala la crescita degli under 35: tra di loro il 33,5% dichiara di soffrire di depressione. «I pellegrini prima delle cure mediche hanno bisogno di un solido sostegno umano e spirituale» osserva il presidente nazionale Antonio Diella

di Antonietta Nembri

Il profilo dei pellegrini che ogni anno si recano a Lourdes o nei santuari europei, italiani e in Terra Santa, sta cambiando. A rivelarlo è un dossier realizzato dall’Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) che da oltre 110 anni accompagna malati e pellegrini a Lourdes e in altri santuari internazionali. Lo scorso anno sui 35.138 che si sono affidati all’organizzazioni per partecipare a un viaggio verso i luoghi sacri – soprattutto il santuario francese nel cuore dei Pirenei – ben 8382 erano persone malate con diverse patologie.

Un aspetto da non trascurare è che i giovani (tra i 13 e i 35 anni) che prendono parte ai pellegrinaggi crescono di numero, nel 2016 sono stati 3942 di cui 840 si sono dichiarati malati o con disabilità. Tra i giovani una buona parte ha alle spalle problemi quali depressione, sindromi fobiche, dipendenze e – sottolinea una nota dell’Unitalsi – tanta solitudine.

«Il nostro dossier ci dice che i pellegrini prima delle cure mediche hanno bisogno di un solido sostegno umano e spirituale», dichiara Antonio Diella, presidente nazionale dell'Unitalsi. «Solitudine, depressione e dipendenze sono queste le nuove frontiere della sofferenza umana che spesso ritroviamo nei nostri pellegrinaggi. La presenza a Lourdes delle persone disabili e malate è una costante nella nostra storia, ma oggi l'Unitalsi è chiamata ad affrontare nuove sfide per essere uno “strumento” di consolazione non solo per malattie del corpo, ma soprattutto dell'anima. Questa è un'importante responsabilità per tutta la grande famiglia unitalsiana».

I dati del dossier realizzato dall’Unitalsi saranno presentati a Lourdes in occasione dell’iniziativa internazionale "Colloquio, il magnificat, cantico della speranza" promosso dal santuario di Lourdes per la XXV Giornata Mondiale del Malato che quest'anno viene celebrata in forma speciale proprio nel santuario francese. A presentare questo focus sarà Federico Baiocco, responsabile Nazionale Medici dell'Unitalsi nell'ambito degli atelier tematici che si terranno domenica 12 febbraio.

Guardando i dati del dossier emerge il fatto che tra gli 840 giovani che si sono dichiarati malati o disabili il 33,5% soffre di depressione, il 10% da psicosi, il 3% da schizofrenia, il 2,5% da disturbi generalizzati dello sviluppo, il 2% da sindromi fobiche, l'1,5% da disturbi del comportamento alimentare e lo 0,5% da dipendenza da droghe. Il resto è legato a patologie neurologiche di queste ben il 34% legato al ritardo mentale.

«Il dato sui giovani è veramente significativo perché ci indica il fatto che le nuove generazioni sono sempre più alla ricerca di punti di riferimento solidi e duraturi», spiega Federico Baiocco. «Nel pellegrinaggio i ragazzi vedono una chance importante per fuggire dalla depressione, dalla solitudine e anche dalle dipendenze. Non chiedono un miracolo, ma solo di potere fare un viaggio che è prima di tutto un percorso spirituale ed umano. Questo aspetto legato anche a quello delle altre patologie riscontrate tra i pellegrini che sono arrivati a Lourdes ci ha portato con sempre maggiore attenzione a coniugare all'aspetto medico-sanitario quello spirituale ed umano. Un metodo vincente per promuovere una vera cultura della vita» osserva infine il responsabile sanitario.

Dal focus Unitalsi inoltre si evidenzia il fatto che sul campione complessivo di malati (8382) sono state riscontrate 10.737 patologie. Le più diffuse sono quelle del sistema cardiovascolare (52,9%), del tessuto connettivo (36,2 %), neurologiche (38,4%), psichiatriche (27,5%). In molti casi un malato presenta più di una patologia.
Inoltre, il 74% sono donne e il 36% maschi. Dal campione risulta anche che il 70% dei malati è deambulante, 14% è su carrozzina, il 14 % usa le stampelle mentre solo il 2 % è in barella. Un ultimo dato riguarda i medici che si sono recati come volontari in pellegrinaggio: nel 2016 sono stati 598.

In apertura foto di Derrick Ceyrac/Afp/Getty Images


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