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Bebe Vio, è lei l’atleta paralimpica mondiale dell’anno

È stata premiata ieri a Monte Carlo con il premio Sportsperson of the Year, un prestigioso riconoscimento internazionale

di Anna Spena

«Con il premio Sportsperson of the Year with a Disability, in occasione dei Laureus World Sports Awards 2017, Bebe Vio ottiene un prestigioso riconoscimento internazionale, che conferma la forza e le grandi capacità di quest'atleta», dice Luca Pancalli, presidente del Comitato paralimpico italiano commentando il riconoscimento assegnato all'azzurra. «Bebe è ormai ambasciatrice nel mondo dei valori della grande famiglia paralimpica italiana. Siamo dunque orgogliosi di questo suo ennesimo traguardo»

«Allo stesso tempo», aggiunge Pancalli, «si tratta di un riconoscimento alla mission del movimento paralimpico italiano e del Comitato Italiano Paralimpico».

Bebe è nata a Venezia il 4 marzo del 1997. Fin da bambina è sempre stata interessanta alla scherma. All’età di 11 anni un’improvvisa meningite le ha portato via le braccia e le gambe. Ma lei viaggia e gareggia con le protesi alle gambe e alle braccia: «E io amo le mie protesi, rappresentano quello che sono: 50 e 50, mezza donna e mezzo robot. E amo le cicatrici, sono la mia normalità».

La 18esima edizione del Laureus World Sports Awards, il premio più atteso dal mondo dello sport, ha incoronato la campionessa azzurra e il fenomeno giamaicano. Tra i vincitori anche il Leicester di Ranieri e Nico Rosberg.

A Monte Carlo sono stati premiati anche Usain Bolt, Simone Biles, Michael Phelps, la squadra olimpica dei rifugiati, Nico Rosberg, Rachel Atherton, il Leicester City di Claudio Ranieri, i Chicago Cubs di baseball, Waves for Change (progetto che aiuta con il surf i giovani delle comunità più violente del Sud Africa) e il Barcellona under 12 di calcio.


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