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Solidarietà & Volontariato

Fiamme al Centro ambrosiano di Solidarietà del Parco Lambro

La struttura si era appena risollevata dopo l'esondazione del Lambro del 2014. Nessun ferito, ma danni ingenti. Il presidente del Ceas, Giovanni Cavedon e il consigliere della onlus don VIrginio Colmegna si appellano ai cittadini per potersi risollevare anche questa volta

di Antonietta Nembri

Dopo l’acqua del 2014 ora è il fuoco ad aver danneggiato la sede del Ceas (Centro ambrosiano di solidarietà) in viale Marotta, all’interno del Parco Lambro di Milano. La struttura, infatti, nella mattina di mercoledì 15 febbraio ha subito un incendio: le fiamme hanno coinvolto gran parte del tetto e i pannelli solari che lo ricoprono. Nessuna persona è rimasta coinvolta o ferita e l’evacuazione dell’edificio è avvenuta senza problemi.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco che hanno impiegato diverse ore per completare lo spegnimento dell’incendio e – spiega una nota diffusa dalla onlus nel pomeriggio – «sono tuttora al lavoro per mettere in sicurezza la struttura». Le cause dell’incendio sarebbero di natura accidentale, secondo le prime ricostruzioni, ma si attende la conclusione dei lavori da parte dei Vigili del fuoco per una conferma definitiva. Benché la conta dei danni non sia ancora stata fatta, da una prima valutazione sembrano molto gravi.

«Ci eravamo appena risollevati dall’esondazione del Lambro che aveva colpito il centro nel 2014, a seguito della quale avevamo subito ingenti danni. Nonostante le difficoltà, eravamo riusciti a ripartire con tutti i progetti», spiega il presidente della onlus Giovanni Cavedon. «Ne era rimasto indietro uno solo, quello dedicato al calcio. A causa dell’esondazione, infatti, era stato interrotto il progetto di Inter Campus, che sul campo in erba sintetica del CeAS promuoveva la pratica sportiva tra i ragazzi in difficoltà della zona». 



Il Ceas ospita oltre 60 persone in difficoltà, che vengono accompagnate da volontari e operatori affinché siano in grado di vivere autonomamente: mamme con bambini, famiglie sfrattate, persone con problemi di salute mentale e/o di dipendenza. Per quelle che erano alloggiate nella struttura danneggiata sono state trovate delle soluzioni alternative per la notte e per i prossimi mesi, in vista di lavori di ricostruzione dell’edificio che si preannunciano lunghi e costosi.

Nella gallery qui sotto alcune immagini della struttura dopo l'incendio

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«Ancora una volta, chiediamo a tutta la città di starci vicini» aggiunge don Virginio Colmegna, consigliere di direzione del Centro Ambrosiano di Solidarietà. «Nel 2014, siamo stati più forti dell’acqua. Oggi vogliamo essere più forti il fuoco, ma per farlo abbiamo bisogno dell’affetto e del sostegno di tutte le persone che hanno a cuore questo villaggio solidale che è il Centro Ambrosiano di Solidarietà».


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