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Suicida perché depresso? Un mito sfatato ufficialmente

Per la prima volta l'Istat ha quantificato i decessi per suicidio in presenza di una malattia importante, fisica o mentale. Ebbene, negli ultimi anni in Italia si sono tolte la vita 4300 persone l'anno, ma di queste solo il 13% era affetto da patologie mentali (soprattutto ansia o depressione), mentre il 5,7% aveva una malattia fisica. Nessuna patologia riscontrata in oltre l'80% dei suicidi

di Gabriella Meroni

Suicida perché depresso. Questa è in genere l’equazione che si legge sui giornali quando si parla di qualcuno che si toglie la vita. Ma è un’equazione che corrisponde al vero? Non proprio. Anzi, a leggere la prima analisi descrittiva della co-morbosità associata al suicidio, pubblicata dal’Istat due giorni fa, si arriva a una conclusione diversa.

La ricerca

Obiettivo dell’approfondimento – segnala l’istituto di statistica – è quello di fornire una misura quantitativa dei decessi per suicidio con presenza di una malattia importante. Per realizzarla l’Istat ha avuto accesso ai dati derivanti dalla certificazione da parte del medico della presenza di malattie o stati morbosi che si ritiene abbiano avuto un ruolo nel determinare l’evento fatale. Lo studio prende in esame tutti i casi di suicidio nel triennio 2011-2013, individuando, per ciascun certificato di morte, le indicazioni della presenza di una malattia importante (fisica o mentale).

I numeri

Innnzitutto, quello che impressione è la quantità di italiani che decidono volontariamente di farla finita. Nel periodo considerato si sono registrati infatti 12.877 suicidi (2.812 donne e 10.065 uomini, pari a quasi 4300 persone l’anno, in media oltre 11 persone al giorno. Di queste, il 21,8% sono donne, il resto uomini. Quanto alla presenza di malattie, solo il 18,6% dei suicidi presenta una morbosità associata rilevante (2.401 decessi), che nel 5,7% dei casi è una malattia fisica, e nel 12,9% dei casi è una malattia mentale (principalmente depressione e ansia). La percentuale delle malattie mentali sale nelle donne, specialmente nelle classe di età 35-64 anni (23% rispetto al 12% degli uomini) e in quella 65 ed oltre (20% contro il 10%).

Minori differenze di genere si osservano nel caso delle malattie fisiche, che si presentano con una proporzione simile per maschi e femmine fino ai 65 anni, mentre tra gli ultra65enni risulta leggermente più alta tra gli uomini (12% contro 10%). Circa la metà dei suicidi avviene in casa. Tale quota risulta più elevata (57%) nel caso di suicidio associato ad una malattia mentale. Il 30% dei suicidi in presenza di malattie fisiche avviene in istituti di cura. La proporzione di suicidi con stati morbosi rilevanti è maggiore nelle aree del Nord e del Centro del Paese.


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