Welfare & Lavoro

Con le prime cene “recuperate” il “Ristorante Solidale” è realtà

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Caritas Ambrosiana, Just Eat e Pony Zero. La prima consegna al Refettorio Ambrosiano e a tre comunità di Accoglienza. «Cresce la filiera del recupero: nel 2006 3mila tonnelate di eccedenze sono state rimesse nel circuito della solidarietà», ha ricordato il direttore Luciano Gualzatti

di Antonietta Nembri

C’è una nuova realtà che collabora con Caritas Ambrosiana per il recupero a fini solidaristici delle eccedenze alimentari. Si tratta di Just Eat che da oggi è entrata a far parte di una rete che, ha ricordato Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana conta «importanti imprese della produzione e della distribuzione alimentare e che già lo scorso anno ci ha consentito di ridistribuire direttamente alle persone fragili che si rivolgono ai nostri servizi 3mila tonnellate di cibo che sarebbe stato buttato».

Nasce con questa nuova collaborazione che vede accanto a Just Eat, Pony Zero e Caritas Ambrosiana, ilRistorante Solidale che prende il via questa sera, mercoledì 22 febbraio, con la consegna di 38 pasti preparati da 10 ristoranti partner di Just Eat con eccedenze alimentari, non venduto e integrazioni preparate per l’occasione, agli ospiti di tre comunità di accoglienza a Milano: “Pani e Peschi”, di via Consolini – nuova casa per gli adolescenti milanesi che soffrono di disturbi psichiatrici, “Casa alloggio Centro Teresa Gabrieli” – casa di accoglienza di malati di Aids – e “La Locomotiva” in Via Copernico – comunità familiare per minori. Per la prima tappa del progetto saranno inoltre donate da Just Eat, con una consegna speciale, 100 pizze per la cena del Refettorio Ambrosiano.

L’impegno di Caritas Ambrosiana nel recupero delle eccedenze alimentari risale al 2015 quando, ha ricordato ancora Gualzetti «in occasione di Expo, sollecitati dall’enciclica Laudato si’ di papa Francesco realizzammo il Refettorio Ambrosiano sviluppando un’idea di Massimo Bottura e Davide Rampello. Da allora il Refettorio ogni sera offre la cena a 90 ospiti cucinando cibo recuperato. Inoltre, grazie alla filiera che abbiamo creato, riusciamo a rifornire 320 centri di ascolto, tre empori della solidarietà, e una decina di centri di accoglienza, portando direttamente sulla tavola di chi ha bisogno il cibo sprecato»

La nuova iniziativa solidale è stata presentata durante un incontro stampa all’interno del quale è stata presentata anche un’indagine condotta da Just Eat su un campione di 500 ristoranti della rete del brand da cui emerge che per l’83% dei ristoranti la problematica dello spreco è un tema importante e tra costoro il 77% ritiene di poter contribuire attivamente per affrontarlo.

Purtroppo emerge che i ristoranti continuano a buttare via cibo: il 24% ogni giorno, il 26% più di una volta alla settimana e il 50% una volta alla settimana, un trend negativo che evidenzia la necessità di sviluppare progetti e azioni concrete a supporto dei ristoranti nella gestione della problematica. Ancora oggi accorgimenti quali il family bag è stato adottato solo dal 10% dei ristoranti nonostante il 53% dei clienti lo richieda.

L’iniziativa Ristorante Solidale è stata accolta positivamente dai ristoranti, il 55% avrebbe infatti piacere ad aderire per contribuire a limitare gli sprechi e beneficiare delle agevolazioni previste dalla nuova legge. L’87% dichiara infatti di non sapere che la legge anti-spreco consente agevolazioni fiscali a chi è attivo nel limitare gli sprechi, delineando l’importanza per il 35% di ricevere maggiori informazioni sull’argomento.

In apertura foto di Jay Wennington/Unsplash


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