Economia & Impresa sociale 

M-Pesa i pagamenti mobile che cambiano la vita in 10 Paesi

Compie dieci anni il servizio ideato dalla consociata Vodafone del Kenya, Safaricom. Quasi 29,5 milioni i clienti attivi e una rete di 287.400 agenti. M-Pesa in Paesi come il Kenya e la Tanzania ha avuto un forte impatto sull'economia locale, inoltre tramite la Fondazione sono stati attivati progetti e servizi sanitari con interventi sanitari salvavita per mamme e neonati

di Antonietta Nembri

Ricevere e inviare denaro con un sistema di pagamento innovativo che in dieci anni ha cambiato la vita di uomini e donne in Paesi quali il Kenya o la Tanzania. Questo è M-Pesa, servizio di pagamenti mobile di Vodafone oggi presente in Albania, Egitto, Ghana, India, Kenya, Lesotho, Mozambico, Repubblica democratica del Congo e Tanzania. “M-Pesa” letteralmente significa soldi in mobilità, la parola “pesa” in lingua Swahili vuol dire appunto “denaro” ed è stato lanciato nel marzo del 2007 dall’associata keniota di Vodafone, Safaricom. L’idea base era quella di consentire ai clienti di inviare, ricevere e depositare denaro utilizzando un semplice telefono cellulare. Oggi in alcune aree, attraverso un’app il servizio è abilitato anche con gli smartphone.

Ma come funziona M-Pesa? Il sistema è semplice: i clienti si rivolgono a un agente M-Pesa per caricare il proprio account e a questo punto possono con il loro telefonino effettuare acquisti o inviare soldi a terzi che li possono prelevare da un agente M-Pesa. Un metodo semplice che riduce allo stesso tempo l’uso del contante riducendo i rischi di rapina, furto e corruzione, ampliando anche la base delle persone che possono accedere a servizi finanziari.
Un sistema che alla vigilia del suo decimo compleanno, a dicembre 2016, ha registrato un record di operazioni pari a 614 milioni. Alla fine dello scorso anno i clienti attivi sfioravano i 29,5 milioni, mentre la rete degli agenti conta su 287.400 persone.

«Una rivoluzione che ha messo decine di milioni di persone delle comunità fra le più povere al mondo in condizione di avviare e sviluppare attività economiche e di ottenere una maggiore solidità finanziaria» osserva Michael Joseph, managing director M-Pesa del gruppo Vodafone. «Noi tutti a Vodafone siamo molto orgogliosi di come M-Pesa abbia facilitato la vita giornaliera dei nostri clienti, aiutandoli a pianificare il proprio futuro con fiducia»

E il cambiamento nasce dal fatto che dal 2009 non solo Vodafone ha potenziato il sistema aggiungendo servizi di pagamento internazionali, per esempio i clienti in Kenya e Tanzania possono ricevere e inviare fondi dall’estero in una modalità giudicata dalla Banca Mondiale più conveniente, ma che nel 2013 la Fondazione Vodafone ha coinvolto M-Pesa in un’attività che fornisce accesso a servizi sanitari di base grazie al progetto “Text to Treatment”. Per esempio in Tanzania settentrionale è stato attivato un servizio di emergenza per il trasporto di mamme che utilizza taxi pagati tramite M-Pesa e sostiene interventi salvavita per circa 200 donne e neonati ogni mese.

Un esempio è quello di Consolata, una giovane madre del nord della Tanzania che si è salvata da un parto gemellare difficile grazie al servizio della Foundation’s Maternal Health Ambulance Taxi i cui autisti sono pagati tramite M-Pesa. (Qui la sua testimonianza)

Ma questo sistema ha avuto anche un forte impatto sull’economia in Kenya. A dirlo uno studio del Mit pubblicato sulla rivista Science. M-Pesa ha consentito ad alcune famiglie di collocarsi al di sopra della soglia di povertà recando vantaggi soprattutto a quelle in cui il capofamiglia è una donna. Nel giugno dello scorso anno inoltre Safaricom ha aperto in Kenya la piattaforma per i pagamenti sanitari M-Tiba.

In occasione del decennale sono state raccolte alcune testimonianze come quella di Patrick, un imprenditore keniota del settore frutta e verdura che grazie ai servizi di M-Pesa ha potuto stabilizzare e ingrandire il suo business, o di Jedhinda imprenditore e anche autista per il servizio taxi ambulanza della fondazione. O quella di Mary che in Tanzania è diventata un agente M-Pesa e ha potuto trasformare la sua vita e ora è in grado di pagare l’educazione dei due fratelli minori, ha potuto comprarsi una macchina e costruirsi una casa. (Qui il suo racconto)

Nel 2010 è nata la Fondazione M-Pesa che investe in progetti destinati a migliorare la condizione sociale ed economica dei kenioti e negli anni ha sostenuto diversi progetti sanitari, ambientali, di conservazione, scolastici e idrici oltre alla M-Pesa Foundation Accademy, un collegio con scuola superiore per studenti kenioti bisognosi e meritevoli che dimostrano capacità di leadership.


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