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Cooperazione & Relazioni internazionali

Spiaggia libica, un tappeto di morte e (per noi) di vergogna

Sulle coste della Libia sono stati ritrovati 119 cadaveri. Si teme che il numero delle vittime non sia quello definitivo. I volontari della Mezzaluna rossa hanno raccolto i corpi senza vita e li hanno chiusi in buste di plastica. Per salvare i migranti servono corridoi umanitari

di Anna Spena

Le immagini dei corpi senza vita, in alcuni casi, è bene farle vedere. Soprattutto se quelle morti potevano essere evitate e sono il risultato macabro dell’indifferenza di chi sta “dall’altra parte del mare”.

E Ieri il mare ha restituito 119 cadaveri (per ora). 74 corpi sono stati ritrovati sulle lungo la costa libica ad ovest di Tripoli, nella zona di Al Harsha a Zawiya. Li hanno trovati lì, ammassati sulle spiaggia, li abitanti del luogo che hanno lanciato l’allarme e hanno avvista i volontari della Mezzaluna rossa libica.

«Siamo intervenuti rispondendo all’allarme lanciato dagli abitanti. I volontari si sono recati ad Harsha per recuperare i corpi», ha scritto sulla sua pagina Facebook la Mezzaluna Rossa libica. Tre donne e il resto uomini. Nelle stesse ore, questa volta a 60 chilometri da Tripoli, l’altro ritrovamento: 45 vittime.

Forse si è trattato di un unico naufragio; forse di due naufragi separati: la sostanza non cambia. I morti restano morti. Dalle prime supposizioni si pensa che il gommone sia stato intercettato da un gruppo di trafficanti che ne avrebbe rubato il motore.

«Ci sono ancora corpi in mare, ma la nostra squadra non potevano raggiungerli perché il mare è molto agitato e non abbiamo barche capaci di raggiungerli», ha dichiarato alla CNN Taha K. Sultan Elbarghathi, responsabile delle relazioni internazionali per la libica Mezzaluna. La Mezzaluna ha anche diffuso sul suo canale Twitter le file di corpi senza vita avvolti in buste di plastica bianca e nera.

Ma, se non si farà seriamente qualcosa, state certi che di corpi ne vedremo ancora di più. «Non conosciamo il numero preciso delle persone che attraverso la Libia intendono imbarcarsi sulla rotta del Mediterraneo centrale», ha dichiarato Dimitris Avramopoulos, il commissario europeo delle migrazioni. Ma la stiama è di circa 600mila persone.


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