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A Casa Lontanto da Casa punta a coprire tutta la Lombardia

Dopo tre anni, il progetto che trova una casa accogliente per malati e famigliari in cura a Milano da fuori regione diventa associazione. Primo obiettivo: estendere la rete di strutture a tutta la Lombardia

di Redazione

Centomila persone ogni anno arrivano a Milano per curarsi. Spesso restano ricoverati per periodi lunghi, oppure hanno bisogno di restare vicini all’ospedale dopo le dimissioni, senza poter affrontare lunghi spostamenti per i controlli. Nacque per loro e per i loro famigliari, nel 2013, il progetto “A casa lontani da casa”, che metteva in alloggi temporanei e case di accoglienza per malati e familiari. Un andare incontro a un bisogno reale, offrendo informazioni, soluzioni, accoglienza, qualità e un prezzo onesto.

“A Casa Lontani da Casa” oggi da progetto diventa una vera e propria associazione senza scopo di lucro per promuovere l'accoglienza dei malati e dei loro familiari, con Guido Arrigoni come presidente. Un cambiamento importante e un traguardo reso possibile grazie alla solidità di un progetto che ha saputo intercettare un bisogno reale: Dall’intuizione originaria di quattro onlus (PROMETEO, AVO Milano, LILT Milano, CasAmica) e grazie al contributo di realtà come TEVA e CreVal, negli anni il progetto si è dotato di strumenti concreti per offrire un servizio che permettesse effettivamente ai pazienti di “sentirsi a casa” sebbene lontani dalla propria: è nato un portale dedicato, www.acasalontanidacasa.it ed è stato inaugurato un Info Point all'interno dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e attivato un call center (800.161952) attivo h24 grazie alla preziosa partnership di Gruppo Filo diretto, a disposizione degli utenti in cerca di alloggio.

“A Casa Lontani da Casa Onlus” oggi è struttura che intende rispondere a un bisogno fondamentale: accogliere le migliaia di persone che ogni anno, insieme ai propri familiari, intraprendono un viaggio difficile, lontano dalla propria casa e dai propri affetti, spesso anche con notevoli difficoltà economiche. «Le case di accoglienza si sono date questo assetto per testimoniare l'enorme sforzo che fanno sul territorio milanese e lombardo a sostegno di malati e loro familiari e per avere uno strumento di miglioramento organizzativo e ampliamento della loro offerta», dichiara Guido Arrigoni, presidente dell’Associazione A Casa Lontani da casa. Fra gli obiettivi a breve termine c’è quello di estendere la rete di accoglienza a tutta la Lombardia, ponendosi come modello positivo di solidarietà sociale da replicarsi anche in altre città, a partire da Pavia, Lecco, Bergamo, Brescia e Sondrio.

A sostegno del progetto c’è Fondazione Cariplo, fin dalla nascita, mentre per la prima volta l'Associazione potrebbe beneficiare quest’anno di una sede concessa dal Comune di Milano. Oltre a promuovere l'accoglienza in altre città lombarde, la nuova realtà sta avviando importanti collaborazioni con alcuni poli universitari, al fine di creare un osservatorio permanente sul fenomeno della mobilità sanitaria in Lombardia: un progetto pionieristico che permette non solo di mappare le dimensioni del fenomeno nella Regione ma anche, sulla base dei dati raccolti, di estendere l'accoglienza intervenendo esattamente dove il bisogno è maggiore.


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