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Un concorso di poesia su lavoro e sicurezza al femminile

L'associazione in occasione della giornata della donna promuove la seconda edizione di "Lavoro insicuro: riflessi negli sguardi delle donne" Nell'occasione presentato un focus giuridico-statistico dedicato al mondo di colf e bandanti

di Redazione

Richiamare l’attenzione sul mondo delle donne lavoratrici e “manager” dell’impresa-famiglia, nonché sul fenomeno degli infortuni sul lavoro al femminile questo uno degli obiettivi Concorso nazionale di poesia intitolato “Lavoro insicuro: riflessi negli sguardi delle donne” lanciato dal Gruppo Donne Anmil per le Politiche Femminili, in occasione della Giornata della Donna 2017. Nell’occasione del lancio è stato anche presentato un focus giuridico-statistico su uno spaccato del mondo del lavoro femminile tra i più rischiosi per infortuni e allo stesso tempo più sottovalutati in tal senso, qual è quello di colf e badanti, a livello nazionale e locale.
Il Concorso, voluto dal Gruppo Donne Anmil per le politiche femminili, è aperto a tutti e i componimenti devono raccontare storie di infortuni o malattie professionali che abbiano per protagonista le donne – siano esse madri, mogli o figlie – in cui si evidenzino i danni e le difficili implicazioni che ne derivano nella loro vita, così da trasformare in versi poetici in una sorta di campagna di sensibilizzazione sulle problematiche delle donne lavoratrici e “manager” dell’impresa-famiglia.

Una Giuria speciale che sarà composta da esperti del mondo della cultura, del giornalismo e dello spettacolo, coadiuvata dalle componenti del Gruppo Donne Anmil, decreterà le poesie vincitrici cui andranno targhe e premi in denaro: al 1° premio 1.500 euro; al 2° premio mille euro; al terzo 500 euro: Ci sarà inoltre un “premio Web” del valore di 300 euro per la poesia più votata dagli utenti che visiteranno la sezione appositamente dedicata sul sito dell’Anmil con tutte le poesie ammesse al Concorso.

Hanno già accettato di far parte della Commissione giudicatrice: Giuseppina Paterniti (Vice Direttore Tgr Rai), le giornaliste Luce Tommasi e Simona D’Alessio, Lucia Franchi (poetessa), Isabella Aiello (funzionario Ufficio Legislativo del ministero del Lavoro nonché presidente del collegio dei Sindaci Anmil).

La presentazione delle poesie dovrà essere effettuata entro il 21 luglio 2017, mentre la premiazione a dicembre 2017, sarà a Roma.

Al termine del Concorso, grazie alla partnership con Gangemi Editore, verrà stampato un volumetto con i migliori componimenti pervenuti di cui verrà effettuata la distribuzione in libreria e sul web.
[In allegato il bando]

Nel presentare il concorso Graziella Nori ha sottolineato come ancora una volta si tratti di «dar voce alle donne infortunate sul lavoro, ma anche alle madri, alle mogli, alle vedove e ai congiunti di vittime sul lavoro e a chiunque abbia avuto indirettamente a che fare con un infortunio sul lavoro e le sue implicazioni “al femminile”, affinché attraverso dei componimenti poetici si riesca a raccontare un infortunio o una malattia professionale e, al contempo, a svelare le conseguenze che possono comportare nella vita quotidiana di una donna e dei suoi familiari. Ciò a dimostrazione del fatto che la prospettiva di genere è anzitutto una vocazione culturale, prima ancora che una mission per il rinnovamento dell’ordinamento giuridico».

Da parte sua il presidente di Anmil Franco Bettoni, parlando del focus ha sottolineato che «L’iniziativa nasce dalla consapevolezza che, come più volte abbiamo avuto modo di rilevare, il fenomeno infortunistico e delle malattie professionali riguarda purtroppo anche le donne, spesso vittime molto più di quanto si pensi e si scriva. Per questa ragione anche quest’anno abbiamo voluto innestare, nella manifestazione Anmil dedicata alle donne, un focus giuridico-statistico su uno spaccato del mondo del lavoro femminile. Ciò con la primaria finalità di investigare su uno dei lavori più antichi e rischiosi, quale è il lavoro domestico, con particolare riguardo alla condizione di colf e badanti, il cui ruolo nel sistema produttivo sta diventando sempre più indispensabile, in una società che si trova ad affrontare il progressivo invecchiamento della popolazione e la presenza sempre più consistente di persone disabili o non autosufficienti».

E ha aggiunto «Lo studio procede poi con un’approfondita disamina dei dati statistici degli infortuni, dai quali emerge che nel 2015 sono stati registrati 4.820 infortuni sul lavoro di cui 12 con esiti mortali. Le regioni in cui si verifica il maggior numero di infortuni tra le lavoratrici domestiche sono, naturalmente, quelle dove è maggiore la loro presenza, vale a dire prevalentemente le regioni del Centro Nord che presentano più alte consistenze demografiche e più elevati livelli economici».