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Cooperazione & Relazioni internazionali

Roma, la nuova tappa del bus telefonico della Croce Rossa

Un bus che ha percorso l’Italia per dare la possibilità alle persone immigrate di ristabilire un contatto con la loro famiglia d’origine attraverso una telefonata ed il supporto di operatori e volontari della Cri

di Redazione

Una cabina telefonica itinerante per chiamare genitori, fratelli, amici lontani. Ogni anno migliaia di persone immigrate perdono il contatto con la famiglia a causa di conflitti, calamità naturali o migrazione. Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, avvalendosi della loro rete internazionale, lavorano in tutto il mondo per ripristinare il contatto tra i familiari e offrire assistenza e servizi per il ricongiungimento.

Il progetto si chiama “Tracing Bus” ed è stato ideato dalla Croce Rossa olandese – reso possibile grazie ad una collaborazione con la Vodafone Olanda. Ora è a disposizione anche della Croce Rossa italiana.

Il "Tracing bus", ufficio mobile della Croce Rossa, accoglie rifugiati, richiedenti asilo e persone migranti aiutandoli a ristabilire un collegamento con i propri familiari: una telefonata di tre minuti e il supporto di operatori e volontari della Cri. Il camper è già stato nei centri per migranti di Como e Ventimiglia, Milano, Palermo, Taranto, Lampedusa. I numeri registrati sono stati importanti: oltre 500 telefonate delle quali circa il 60% andato a buon fine.

Oggi, sei marzo, il bus arriva nella sede della Croce Rossa Italiana di via Ramazzini a Roma, che ospita persone migranti.

Grazie alla cabina telefonica Moussa invece è riuscito finalmente a parlare con la moglie dopo tre lunghi mesi di silenzio ed ha scoperto di essere diventato papà. Anche Gilbert non parlava con il padre da diversi mesi e quando ha sentito la sua voce al telefono non è riuscito a trattenere le lacrime.

Foto Emiliano Albanesi, Croce Rossa Italiana


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