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Tante valanghe figlie del riscaldamento globale

L'ultima a Tignes in Francia ma gli effetti del cambiamento climatico si fanno sempre più vicini. Secondo Wwf occorre passa dalle "chiacchiere e distintivo all'azione". Ormai la lotta al global warming è un'emergenza di tutti i Paesi.

di Antonietta Nembri

I ghiacciai delle Alpi si stanno sciogliendo, gli effetti del riscaldamento globale si fanno sentire sempre più da vicino come dimostra anche l’ultima valanga che martedì 7 marzo ha colpito sciatori ed escursionisti sulle montagne alpine versante francese. Per fortuna non si registrano vittime come accaduto invece il mese scorso quando quattro snowboardisti sulle stesse piste morirono sepolti da una slavina. In una nota di Wwf Italia si sottolinea come il cambiamento climatico sembri aumentare «in modo esponenziale il rischio valanghe sulle nostre montagne. In primavera si assiste a forti aumenti di temperatura che agiscono come “innesco” micidiale per i versanti dove si è accumulata più neve nel periodo invernale».

Ormai non stiamo più parlando di campanelli d’allarme sparsi, quella che sta risuonando in tutto il mondo è una vera e propria sirena globale.

«Si tratta di fenomeni su cui esiste una letteratura scientifica: per questo occorrerebbe che chiunque frequenti le montagne abbia una maggiore attenzione e prevenzione» dichiara Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia.«Sappiamo che le Alpi stanno subendo una contrazione importante dei ghiacciai: si stanno fondendo non solo quelli a quote più basse, come l’Ortles, ma anche quelli di alta quota e questo fenomeno è diffuso e documentato su tutti i ghiacciai presenti sul nostro pianeta. Tutto questo avrà sicuramente gravi ripercussioni a lungo termine per le risorse idriche delle popolazioni che vivono a valle. Assistiamo inoltre a eventi tragici di slavine e valanghe, come quest’ultimo in Francia. Molti studi dimostrano come le valanghe e le slavine siano favorite dalla fusione dei ghiacciai e dalla variabilità climatica che alterna ondate di gelo a ondate di caldo».
Da un lato dobbiamo convivere con il cambiamento climatico ormai inevitabile, dall’altro dobbiamo da subito limitare l’uso dei combustibili fossili per evitare che la situazione diventi catastrofica. Nel 2015 Wwf aveva pubblicato un report "Ghiaccio Bollente" dedicato proprio a un fenomeno che sta terribilmente accelerando (qui la news)

Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia ricorda anche che è «di oggi la notizia che nelle prossime settimane si prevede che le misurazioni giornaliere supereranno le 410 parti per milione di concentrazione di CO2 in atmosfera (le misurazioni vengono registrate al Mauna Loa Observatory delle Hawai ). La politica deve smettere di fare solo “chiacchiere e distintivo”: occorrono provvedimenti radicali, rapidi, orientati all’obiettivo primario di limitare il riscaldamento globale, dando concreta attuazione all’Accordo di Parigi. E poi occorre porre il rischio climatico alla base di tutti i progetti economici e sociali, per minimizzare l’impatto e adattarci: capendo, per esempio, che il turismo della neve ai tempi del cambiamento climatico non potrà essere lo stesso di decine di anni fa. Ma questo vale per tutte le attività economiche e opere umane. Comprese quelle della nostra vita quotidiana».

In apertura fopto di Philippe Guelland/Getty Images