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Che fine ha fatto il bando Scuola Al Centro?

Quest'anno dovevano esserci 6mila scuole aperte il pomeriggio, grazie all'avviso da 240 milioni di euro dei fondi Pon. Finalmente è stata costituita la commissione di valutazione dei progetti presentati

di Sara De Carli

Che fine hanno fatto le scuole aperte? O meglio, le 6mila scuole – il 72,4% degli istituti d’Italia – che con questo anno scolastico dovevano restare aperte il pomeriggio per attività educative extracurricolari di sport, teatro, lingue straniere, musica, arte, competenze digitali?

Il Ministero ci aveva scommesso l’estate scorsa con un piccolo stanziamento che ha permesso l’apertura estiva di 400 scuole, poi a settembre in maniera massiccia, con un investimento di 240 milioni di euro, le scuole aperte il pomeriggio dovevano salire a 6mila. “Scuola Al Centro atto secondo” si chiama in realtà Avviso pubblico "Progetti di inclusione sociale e lotta al disagio nonché per garantire l’apertura delle scuole oltre l’orario scolastico soprattutto nella aree a rischio e in quelle periferiche" e il bando è uscito il 16 settembre scorso.

Siamo a metà anno scolastico e di quel bando non si sapeva più nulla. Finalmente in questi giorni dal Miur arriva una comunicazione che con Decreto direttoriale del 30 gennaio è stata costituita una Commissione di Valutazione per i progetti presentati. Al termine dell’esame, la Commissione redigerà le graduatorie, che saranno pubblicate sul sito del Ministero. La comunicazione del Miur allega anche una nota metodologica sui quei criteri di selezione che prevedono un punteggio assegnato automaticamente dal sistema informativo: ad esempio il punteggio sale al numero delle scuole coinvolte e degli attori del territorio coinvolti, i dati Invalsi, il tasso di abbandono scolastico, lo svantaggio sociale del territorio di appartenenza.

In foto gli alunni della scuola Ilaria Alpi di Milano, in occasione della visita della ministra Stefania Giannini la scorsa estate


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