Comitato editoriale

Autismo: l’importanza di non essere soli

Nel 2016 la Fondazione ha supportato 160 persone, soprattutto bambini e adolescenti. Il 37% delle persone affette da autismo ha incrementato le abilità cognitive; l’89% delle famiglie ha ottenuto un benessere psicofisico diretto e un risparmio economico e di tempo. Tutti i numeri di un grande successo

di Gabriella Meroni

In occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, il prossimo 2 aprile, Fondazione Sacra Famiglia presenta i risultati del servizio di Couseling Territoriale per l’Autismo, progetto sperimentale nato tre anni fa per rispondere a un crescente bisogno di aiuto da parte del territorio. Il Counseling, guidato dal dottor Lucio Moderato – direttore dei servizi innovativi per l’autismo – nel 2016 ha aiutato oltre 150 persone, di cui più di 130 bambini e adolescenti, di età compresa tra i 3 ai 35 anni; l’età media delle persone che hanno aderito al servizio è 11 anni; gli interventi ambulatoriali e domiciliari sono stati, in entrambi i casi, oltre 1500; 200 quelli a scuola e quasi 300 in ambito lavorativo.

Ancor più importanti, gli effetti, positivi, del Counseling sulle persone affette da autismo. Infatti, dal confronto dei dati iniziali con le valutazioni compiute a distanza di tempo (da un minimo di 6 a un massimo di 12 mesi dall’inizio del programma), Sacra Famiglia descrive un quadro più che confortante: il 37% ha incrementato le abilità nell’area cognitiva (di base, lettura, scrittura, matematiche, deduttive), il 16% nell’area della socializzazione, il 14% nell’area dell’auto accudimento e il 13% nell’area della comunicazione. Favorevole la valutazione delle famiglie verso il Counseling che ha portato serenità, equilibrio e considerevoli miglioramenti nel comportamenti dei figli: l’89% delle famiglie ha ottenuto un benessere psicofisico diretto dall’adesione ai programmi di cura.

Non solo: Il 77% sostiene di aver beneficiato di un risparmio in termini di tempo per poter svolgere le proprie attività quotidiane. Considerevole anche il risparmio economico, per il 33% delle famiglie, dovuto alla riduzione degli interventi a pagamento e mediamente, quantificabile in 203 euro al mese. A livello lavorativo, il 16% dei famigliari ha potuto riprendere a lavorare o è riuscito ad aumentare il proprio orario lavorativo e, in generale, il 36% ha visto crescere il proprio rendimento sul lavoro. Il Counseling Territoriale per l’Autismo ha due obiettivi: da una parte favorire il miglior adattamento possibile delle persone al proprio ambiente, incentivare l’integrazione sociale e garantire una soddisfacente qualità di vita; dall’altra attivare procedure di abilitazione specifiche, anche all’interno dei normali contesti di vita perché l’ambiente familiare gioca un ruolo chiave per sostenere chi ha bisogno.

La famiglia al centro è una prerogativa di Fondazione: il Counseling propone infatti servizi di orientamento in supporto alle famiglie, attraverso un sostegno psicoeducativo e attività di “family training”. A questi, si aggiunge il fondamentale coordinamento con gli operatori della rete per coinvolgere comuni, scuole, insegnanti ed educatori che insieme rappresentano i punti di riferimento nella vita del bambino autistico. Nello specifico, il Counseling Territoriale per l’Autismo propone programmi personali per ogni utente e training individuali che permettano di acquisire abilità per affrontare la realtà della vita quotidiana. Gli interventi psicoeducativi sono declinati con diversi gradi di intensità, in differenti contesti: in ambulatorio, a domicilio, a scuola, in ambito lavorativo o nel contesto sociale. Il fine è aiutare le persone a migliorare le proprie capacità comunicative, cognitive, incoraggiare la socializzazione, la lettura, scrittura, le abilità logico-deduttive, promuovere il rispetto delle regole, l’autonomia di movimento e di gestione economica e in particolare l’inclusione sociale.