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Economia & Impresa sociale 

Fondazione Italia Sociale, approvato lo Statuto

Via libera dal consiglio dei ministri. Ora il testo dovrà ora essere emanato con decreto del Presidente della Repubblica, previo parere da parte delle Camere. Il nuovo ente sarà insediato a Milano e avrà tre bracci operativi

di Redazione

Il consiglio dei ministri di venerdì ha approvato (su proposta del presidente Paolo Gentiloni, sentiti i Ministri del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti e dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan), lo statuto della Fondazione “Italia sociale”, istituita dalla legge delega di riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e della disciplina del Servizio civile universale. Il testo dovrà ora essere emanato con decreto del Presidente della Repubblica, previo parere da parte delle Camere.

Il nuovo ente di natura privata ha una mission chiara, come del resto scritto nella legge delega: «La realizzazione e lo sviluppo di interventi innovativi da parte di enti del Terzo settore caratterizzati dalla produzione di beni e servizi con un elevato impatto sociale e occupazionale e rivolti, in particolare, ai territori e ai soggetti maggiormente svantaggiati». Il tutto nel rispetto «del principio di prevalenza dell’impiego di risorse provenienti da soggetti privati».
 A parte quindi la dotazione iniziale di un milione di euro
di fondi pubblici, la Fondazione che avrà sede a Milano, dovrà attrarre donazioni e altre risorse private. In questo quadro i lasciti testamentari avranno un ruolo cruciale. Tanto che uno dei Fondi operativi in cui si sostanzierà l’attività della Fondazione avrà come obiettivo proprio quello di raccogliere e amministrare risorse provenienti dai testamenti solidali. Più nel dettaglio dovrebbe trattarsi di un Fondo di intermediazione filantropica che opererà secondo il modello francese, offrendo ai donatori la possibilità di vedersi amministrato il patrimonio secondo le proprie indicazioni all’interno di un fondo costruito e gestito su misura in base alle indicazioni del donatore. Che in questo modo vedrebbe garantite le sue volontà senza l’onere di costituire un nuovo ente privato, e al contempo proteggendo il proprio patrimonio con le garanzie di una Fondazione di genesi pubblica.


Oltre che su questo versante la Fondazione Italia
Sociale lavorerà su altri due fronti. Il Fondo filantropico italiano si occuperà di raccogliere le donazioni secondo il principio “poco da tanti”. Le risorse saranno destinate anche in questo caso sotto forma di donazione a realtà sociali italiane che sappiano dimostrare di poter creare occupazione e di diventare economicamente autonome entro dieci anni. La terza gamba della Fondazione sarà costituita da una sgr (società di gestione del risparmio) che investirà in imprese sociali con ritorni molto contenuti, che dovranno comunque essere reinvestiti nell’impresa anche sotto forma di donazione. Il nascituro ente (in base alle legge istitutiva) non avrà alcun obbligo di conservazione del patrimonio, né naturalmente di remunerazione degli investitori: i fondi raccolti quindi potranno essere riversati per intero sui target sociali selezionati dalla Fondazione.


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