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I malati di Sla pronti a tornare in piazza contro i tagli

Dopo la decurtazione di 50 milioni di euro al Fondo per le non autosufficienze Aisla e altre associazioni annunciano una manifestazione per il 4 aprile a Roma. «Un Paese civile dovrebbe poter garantire un’assistenza degna di questo nome, per la quale ci vorrebbe almeno 1 miliardo di euro, cioè il doppio di quanto stanziato sino ad oggi» sostiene Massimo Mauro, presidente di Aisla

di Antonietta Nembri

Torneranno in piazza. Dopo aver manifestato davanti al ministero dell’Economia lo scorso 30 novembre (qui la news) i malati di Sla scenderanno in piazza Montecitorio, il prossimo 4 aprile, per protestare contro il taglio ai contributi a sostegno delle famiglie che assistono a domicilio i disabili gravissimi. I 50 milioni di euro tagliati al Fondo per le non autosufficienze.

A guidare la protesta, con Aisla (Associazione italiana Sclerosi laterale amiotrofica) ci sono Uildm (Unione italiana lotta alla Distrofia muscolare), Viva la Vita Italia Onlus, ConSLAncio, Famiglie Sma (Genitori per la ricerca sull’atrofia muscolare spinale). All'iniziativa si aggiungono sempre più realtà come Asamsi e Canm

L'intesa tra Stato e Regioni del 23 febbraio ha previsto la riduzione dei trasferimenti alle Regioni di alcuni fondi, come il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, che passa nel 2017 da 313 a 99 milioni, e il Fondo per le Non Autosufficienze, che passa da 500 a 450 milioni (qui e qui le news).

Aisla e le altre associazioni chiederanno al Governo di intervenire per evitare questo taglio e di incrementare considerevolmente il Fondo per le non autosufficienze. «Questi tagli sono vergognosi perché mortificano e mettono in ginocchio migliaia di cittadini fragili e non autosufficienti già duramente provati da una sofferenza quotidiana e ai quali un Paese civile dovrebbe poter garantire un’assistenza degna di questo nome, per la quale ci vorrebbe almeno 1 miliardo di euro, cioè il doppio di quanto stanziato sino ad oggi» afferma Massimo Mauro, presidente di Aisla. «La protesta, dunque, non nasce per ristabilire quanto tolto, ma per integrare ulteriormente quello che, come noto, è del tutto insufficiente».
È amara la considerazione di Mauro: «Quando ho accettato di essere il presidente di Aisla tutto mi sarei aspettato, fuorché di portare gli ammalati in piazza. Eppure, in pochi mesi, è la seconda volta che ci troviamo in queste condizioni».

Il Fondo per le non autosufficienze ribadisce Aisla in un comunicato è fondamentale per dare un aiuto alle famiglie che devono assistere a domicilio un malato non autosufficiente come le persone colpite da Sla e da altre gravi disabilità.

A ottobre dello scorso anno, inoltre Aisla aveva presentato un quaderno di analisi e studio sullo stesso fondo (qui per approfondimenti) nel quale veniva passato in rassegna lo stato dell’arte della sua applicazione negli ultimi cinque anni, mettendo in luce anche una serie di criticità e limiti in cui si sottolineava come l’entità del fondo rimanesse «ancora inadeguata per soddisfare tutti i reali bisogni della platea delle persone non autosufficienti» per cui si rendeva necessario «un congruo incremento», non certo un taglio come quello che si è verificato in conferenza Stato-Regione (sul sito di Aisla una pagina ad hoc è dedicata a un approfondimento speciale sul Fna )

La manifestazione programmata per il 4 aprile – ribadisce infine una nota – è aperta a tutte le associazioni e alle persone che vogliono con Aisla dare voce alla protesta contro questi tagli.

In apertura la foto della manifestazione dello scorso 30 novembre