Famiglia & Minori

La famiglia merita una riforma fiscale, non solo gli assegni

In Senato si velocizza l’iter del ddl Lepri, per l’istituzione di un assegno semiuniversale per i nuclei famigliari con figli. «Apprezziamo molto lo sforzo. Ma questo strumento allargherebbe la platea degli aventi diritto abbassando l’importo del sostegno. Vorremmo che questi aiuti arrivassero nel quadro di una seria riforma fiscale e all’introduzione del FattoreFamiglia», ha sottolineato Gigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, intervistato da Vita

di Lorenzo Maria Alvaro

Un assegno universale da 100-200 euro per i figli a carico fino a 25 anni, con un meccanismo a calare con l'aumentare dell'età. È la misura prevista dal disegno di legge delega, a prima firma del senatore Pd Stefano Lepri, che affida proprio al governo il riordino e il potenziamento delle misure a sostegno dei figli a carico. Il provvedimento giace da tempo in Senato e la commissione Finanze ha riavviato in questi giorni i lavori con l'obiettivo di accelerare. Mercoledì la Commissione riprenderà la discussione sul Ddl e, come spiega lo stesso Lepri, se il governo sarà pronto a fornire il parere, le votazioni potrebbero partire anche questa settimana.

In sintesi, con la delega verrebbero assorbiti in un'unica misura gli assegni al nucleo familiare, le detrazioni fiscali per i minori a carico e l'assegno per le famiglie numerose (potrebbe essere mantenuto il bonus nido previsto dalla legge di bilancio). Il beneficio sarebbe dunque unico e integrale e, in base alle stime effettuate, potrebbe valere 200 euro fino a 3 anni, 150 euro da 3 a 18 anni e 100 dai 18 ai 25 anni.

«È bene che si faccia il possibile per dare un segnale chiaro alle famiglie italiane, anche potenziando gli assegni familiari ma l’intervento non può fermarsi lì», ha commentato Gigi De Palo presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, «Occorre una riforma fiscale seria perché le famiglie non chiedono elemosina, ma giustizia». L’intervista


I dati sulla povertà dimostrano come le famiglie più numerose sono anche le più povere. Come si spiega?
È molto semplice: la fiscalità oggi in Italia non tiene conto dei carichi familiari. Nel nostro Paese chi mette al mondo un figlio rischia di diventare povero e questo frustra quel 92% di giovani che sogna di costruirsi una famiglia (addirittura desiderando 2 o più figli). Le donne sono costrette a ritardare sempre più il loro desiderio di maternità e a nascondere il pancione al datore di lavoro e quasi 100mila giovani preferiscono emigrare all'estero per realizzare i loro sogni e fare famiglia. Milioni di famiglie italiane non arrivano alla fine del mese perché costrette a fare i conti con un fisco iniquo e vecchio che non tiene conto del numero dei figli.

Cosa non funziona secondo lei del Ddl Lepri?
Premetto che apprezzo molto il lavoro del senatore Lepri. Però, secondo i nostri calcoli il ddl in questione allargherebbe la platea degli aventi diritto al sostegno per i bambini ma al tempo stesso si abbasserebbe il “quantum” del sostegno. Saremo comunque felici di essere smentiti quando usciranno gli emendamenti migliorativi. Il ddl privilegia gli aiuti diretti alle famiglie con figli, e questa è un'ottima cosa. Ma noi vorremmo che questi aiuti arrivassero nel quadro di una seria riforma fiscale che grazie all’introduzione del FattoreFamiglia, tenga conto della composizione dei nuclei familiari.

Perché secondo voi sarebbe preferibile partire dal FattoreFamiglia?
Prima di tutto perché è giusto. Oggi chi fa un figlio, in Italia, paga più tasse di quante dovrebbe perché i figli non sono considerati un bene comune, ma un fatto privato. In secondo luogo perché invece di andare avanti con soluzioni spot, crediamo sia giunto il momento di dare un segnale importante alle famiglie con una riforma strutturale e mostrando chiaramente che loro non sono un malato da curare, ma la cura del malato.

Quanto costerebbe questo strumento?
Complessivamente il costo sarebbe di 14 miliardi nei quali però confluirebbero anche i 10 miliardi già in bilancio per gli 80 euro del bonus di renziana memoria. Il risultato è una spesa di 4 miliardi. Esattamente quando è previsto dal ddl Lepri

La Lombardia sarà un laboratorio importante da questo punto di vista?
In Lombardia sta partendo in queste ore. Dopo tanti anni di lavoro, il Forum è riuscito a mettere attorno ad un tavolo tutti i consiglieri regionali e a far passare uno strumento che migliorerà la vita delle famiglie lombarde. Nel resto d'Italia cosa aspettiamo? Non bastano i dati ISTAT che ci spiattellano in faccia il nostro preoccupante inverno demografico?


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