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#TimeOut, chiude celebrando la festa del papà

La campagna dell'ong contro la violenza sulle donne i loro bambini al numero solidale 45543 si chiude il 19 marzo ringraziando i padri che fanno sentire ai figli solo la forza del loro amore

di Redazione

Si chiude il 19 marzo la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi di WeWorld #Timeout. E l’ong lo fa celebrando la Festa del papà. Un giorno speciale per ringraziare tutti i papà che fanno sentire ai loro figli solo la forza del loro amore.
La campagna di WeWorld con il numero solidale 45543 ha l’obiettivo di dare un aiuto concreto alle oltre 6 milioni di donne che nel nostro Paese subiscono violenze e maltrattamenti, spesso di fronte ai loro figli

La protezione e l’amore di un padre – ricorda una nota dell’ong – lasciano grandi segni nella crescita dei bambini, così come la violenza che invece tanti, troppi bimbi assistono, proprio in famiglia, compiere sulle proprie madri. «Sappiamo – continua la nota – che i bambini che assistono alla violenza del padre nei confronti della madre hanno pertanto una probabilità maggiore di essere autori di violenza nei confronti delle proprie compagne e le bambine di esserne vittime».

A marzo con la campagna Time Out, WeWorld rinnova il proprio impegno contro la violenza sulle donne e accende i riflettori su questo aspetto troppo spesso dimenticato: la violenza sulle donne colpisce anche i loro figli. In Italia infatti ancora oggi 1 donna su 3 subisce violenza. Molte di queste donne sono madri e i bimbi sono presenti alle violenze nell’oltre il 65% dei casi di violenza domestica.

«Nel nostro Paese ogni 2 giorni una donna viene uccisa dal partner, dall’ex o da un familiare. Molte di queste donne erano madri; negli ultimi 10 anni si stima che siano oltre 1.600 i bambini di rimasti orfani di femminicidio» dichiara Marco Chiesara, presidente di WeWorld Onlus. «La violenza sulle donne colpisce anche i loro figli. I bambini infatti assistono alla violenza domestica in 2 episodi su 3, noi di WeWorld crediamo che questo sia inaccettabile, che sia necessaria un’azione strutturata e nazionale che tenga conto di come la violenza abbia conseguenze immediate e a lungo termine non solo sulle donne, ma anche sui figli, che ne siano stati spettatori o direttamente coinvolti. Crediamo sia urgente intervenire attraverso interventi strutturali che coniughino azione e prevenzione, interventi che non restino elementi isolati, ma che diventino parte di uno sforzo collettivo».

I fondi raccolti con #Timeout serviranno per sostenere il programma nazionale di WeWorld contro la violenza sulle donne che ha nella prevenzione e nella sensibilizzazione i propri strumenti fondamentali. A queste si unisce l’intervento sul territorio che comprende: il progetto SOStegno Donna all’interno dei Pronto Soccorso degli ospedali di Roma e Trieste, ambienti aperti 24 ore su 24, sette giorni su sette per proteggere le donne vittime di violenza e, se necessario, anche ai loro figli e gli Spazi Donna WeWorld presenti a Napoli (San Lorenzo e Scampia) a Palermo (Zen e Borgo Vecchio) e Roma (San Basilio), nati con l’obiettivo di far emergere il sommerso in quartieri difficili dove molto spesso la violenza sulle donne è talmente diffusa da essere non solo giustificata ma nemmeno percepita, persino dalle donne che la subiscono.
In un anno di attività 1.000 donne vittime di violenza vengono assistite all’interno dei Pronto Soccorso e 900 negli Spazi WeWorld per le Donne, con i loro figli.

L'hashtag #Timeout ribadisce che non c'è più tempo, bisogna fermare la violenza contro le donne e i loro bambini. Con un piccolo gesto, donando al 45543 con sms o da rete fissa, è possibile proteggere le donne e i loro bambini dalla violenza. Con questa campagna WeWorld vuole comunicare l’urgenza di agire, di spezzare questo silenzio.

«Non c’è più Tempo, insieme possiamo fermare la violenza», ribadisce l’ong.

In apertura foto di Steven Van Loy/Unsplah