Cooperazione & Relazioni internazionali

La piccola Mercy e gli altri 946 salvati

Si chiama Mercy ed è nata questa mattina a bordo della Aquarius, la nave con cui Medici Senza Frontiere svolge le proprie operazioni di soccorso nel Mediterraneo. Questa mattina la Aquarius ha attraccato al porto di Catania con a bordo 946 persone soccorse negli ultimi giorni. Da ieri MSF è in mare con una seconda nave, la Prudence

di Redazione

Si chiama Mercy ed è nata questa mattina a bordo della Aquarius, la nave con cui Medici Senza Frontiere in collaborazione con SOS Mediterranée svolge le proprie operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo Centrale. Questa mattina la Aquarius ha attraccato al porto di Catania con a bordo 946 persone soccorse negli ultimi giorni, più la piccola Mercy.

Dall’inizio delle operazioni nel Mediterraneo centrale nel 2015, MSF ha soccorso direttamente o assistito più di 56.000 persone, in fuga da guerre, persecuzioni o povertà: «Fino a quando persone disperate non avranno alternative sicure per trovare sicurezza in Europa, MSF resterà in mare per salvare le loro vite ed evitare queste sofferenze ingiuste» ha detto Michele Trainiti, coordinatore delle operazioni di ricerca e soccorso di MSF.

Da ieri sera inoltre Medici Senza Frontiere è in mare con una nuova imbarcazione, la Prudence (nella foto di apertura). La Prudence ha lasciato ieri sera il porto della Valletta, a Malta, e dovrebbe raggiungere la zona di ricerca e soccorso domani nelle prime ore del mattino. È una nave commerciale di 75 metri di lunghezza, che può ospitare a bordo 600 persone e altre 400 in caso di estrema necessità. Con 13 persone dello staff MSF a bordo, tra cui diversi italiani, e 17 membri dell’equipaggio, la nave è equipaggiata per fornire primo soccorso a bordo ed è dotata di pronto soccorso, ambulatorio, farmacia e aree per trattare i casi più vulnerabili.


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