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Papa a Milano, un successo (anche) del volontariato

Oltre 8000 lombardi, tra i volontari regionali e i 3600 della Diocesi (oltre il numero richiesto di 3000) hanno garantito sicurezza e accoglienza. Solo il 9% erano pensionati, tanti i giovani, centinaia gli stranieri

di Gabriella Meroni

Un festa di popolo ma anche del volontariato. A due giorni dalla visita di papa Francesco a Milano, svoltasi senza intoppi e con grandissima partecipazione da parte dei cittadini, è lecito dire che parte del merito va anche ai circa 8000 volontari scesi in campo per l’occasione. Oltre la metà di questi hanno fatto riferimento al sistema di Regione Lombardia: per garantire la massima sicurezza erano stati allertati in tutto 1800 volontari di Protezione civile su Milano e 2400 su Monza e anche stanziati 130.000 euro per il personale, secondo le cifre diffuse dal Pirellone. A fianco della pattuglia regionale la Diocesi ha schierato i suoi 3600 volontari (ne bastavano 3000, se ne sono presentati spontaneamente 600 in più, il 56% donne), di cui ben 350 di origine straniera: 280 filippini e poi indiani, ecuadoregni e brasiliani, secondo quanto ha fatto la sapere la Curia milanese.

Molto il lavoro svolto: durante la giornata di sabato 25 marzo gli 8000 si sono occupati di accoglienza, servizio d’ordine, animazione, gestione degli accessi e dei flussi lungo i percorsi e nei luoghi della visita. Bassa l’età media dei volontari “diocesani”: 38 anni. Il 26% ha meno di trent’anni. I pensionati sono nove su cento, gli studenti 27 su cento. Guardando alle sette Zone pastorali in cui è suddivisa la diocesi ambrosiana (sempre secondo i dati diffusi il 4 febbraio dall'Ufficio Comunicazioni sociali della Chiesa ambrosiana): il 38% proviene da Milano, il 19% dalla zona di Monza. Seguono Rho (16%), Varese (11%), Sesto San Giovanni (7%), Lecco (5%) e Melegnano (4%). Ma non sono mancati i volontari in arrivo dalle altre nove diocesi lombarde, su tutte quella di Brescia.


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