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Cooperazione & Relazioni internazionali

Norcia riparte in piazza

Fra un mese e mezzo sarà pronta la struttura di 260 metri quadrati donata da Confcooperative che ospiterà i servizi della cooperativa L’Incontro e alcuni spazi destinati a giovani e anziani. «È un dono alla comunità. Ci sono state delle gravi lungaggini burocratiche. Ma siamo finalmente operativi e saremo pronti a breve», spiega Andrea Fora, vice presidente Confcooperative - Federsolidarietà

di Lorenzo Maria Alvaro

Il 30 ottobre 2016 con il terremoto a Norcia sono venuti meno i servizi di assistenza, le piazze e i luoghi di ritrovo. Fra un mese, massimo un mese e mezzo, però sembra che la situazione sarà risolta. Come? Con 260 metri quadri che verranno installati in una delle piazze della città e che daranno casa a tutte queste esigenze.

«Poco dopo il sisma come Confcooperative, insieme al Credito Cooperativo nazionale, abbiamo promosso una raccolta fondi. Lo scopo era donare una struttura alla comunità di Norcia», spiega Andrea Fora presidente Confcooperative Umbria e vice presidente nazionale di Confcooperative – Federsoldarietà.

Il fabbricato sarà di 260 metri quadrati e polivalente. Da una parte sarà predisposto per sostituire “il muretto” dei giovani, che non c'è più, dall'altro per donare agli anziani un nuovo luogo d'incontro. Infine sarà la nuova casa per la cooperativa L'Incontro, che con il sisma ha perso le proprie strutture e non riesce a portare avanti le proprie progettualità.

«Prima del terremoto aiutavamo circa 130 utenti della città con realtivi nuclei famigliari. Oggi non riusciamo a mantenere la conti nuità del servizio. Non abbiamo più le nostre strutture e solo grazie a Cittadinanzattiva, che ci ha messo a dispozione dei locali, abbiamo ancora un ufficio», racconta Costanza Carocci, presidente della cooperativa, riassumendo la situazione, «oltre alla nostra platea si aggiunge la fatica dei nostri operatori, 60 persone, che oltre a non avere piùà una casa sono anche senza lavoro».

Un rendering del progetto


Come spesso accade il territorio in difficoltà si organizza e la società civile risponde alle esigenze della comunità in tempo reale. Ma allora perché il centro polivalente sarà ultimato solo sette mesi dopo il sisma?

«In realtà tutta la prima parte dell'operazione, compresa la raccolta fondi, si è chiusa in tempi rapidi», sottolinea Fora, «è stato quando si è trattato di affrontare la parte burocratica dell'identificazione del luogo per l'intallazione che sono inziate le lungaggini».

Come spesso accade purtroppo infatti, nonostante gli sfrozi della società civile e del terzo settore e la buona volontà del sindaco di Norcia, Nico Alemanno, la burocrazia pubblica ha la meglio. «Il luogo identificato era di pertinenza della Asl. Si è dovuti procedere con uno sfratto ma i permessi dovevano essere concessi dalla Regione. Da lì è cominciato il labirinto», sottolinea Fora.

«Fortunatamente al nostro fianco c'è stata Confcooperative. Senza i loro sforzi non so se saremmo riusciti a trovare un lieto fine a questa vicenda», aggiunge Carocci.

Ora i permessi ci sono tutti ed entro un mese e mezzo al massimo a Norcia si tornerà ad avere una piazza, uno spazio dove passare il tempo, stare insieme, fare feste e convegni e accudire i più bisognosi. Nonostante la burocrazia.


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