Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Economia & Impresa sociale 

Cosa ci fanno 4 imprese sociali nella vetrina di Intesa Sanpaolo

Si apre domani a Torino Sharing Italy, la due giorni su made in Italy e innovazione promossa dal più grande istituto di credito italiano: fra le 150 imprese invitate anche rappresentanti dell’economia civile

di Redazione

Si apre domani a Torino Sharing Italy, la due giorni promossa da Intesa San Paolo presso l’Innovation Center del grattacielo della più grande banca italiana (qui il programma). Gli ultimi piani della torre si trasformeranno in una moderna agorà per 150 imprese, innovatori, creativi e pensatori che si alterneranno in lectio magistralis, dibattiti plenari, confronti in piccoli gruppi. Il punto di partenza è un dato certo: la forza e la competitività del “made in Italy”. La sfida sono i cambiamenti – rapidi come mai nella storia era accaduto – nel modo di produrre, commerciare e consumare. 
Sei parole chiave orienteranno il dibattito: esplorare, sperimentare, capire, comunicare, cercare e valorizzare. Il panel dei relatori è composto dai volti nuovi dell’imprenditoria, della tecnologia, dell’informazione e del pensiero creativo: personaggi eclettici e personalità emergenti alla ricerca di soluzioni e modelli alternativi.

Fra loro, è questo è forse la scelta meno scontata da parte di Intesa Sanpaolo, ci saranno anche quattro imprese sociali: la calabrese Goel, il Bettolino di Reggiolo in provincia di Reggio Emilia, la torinese Social Fare e la milanese Invictor Led.

In Italia sarebbe assurdo parlare di innovazione, senza considerare l’impresa sociale

Marco Morganti

Una scelta figlia di una considerazione semplice, ma tutt’altro che scontata per il più grande gruppo bancario italiano (4mila filiali, oltre 11 milioni di clienti, 36,8 miliardi di euro di capitalizzazione e un utile netto nel 2016 di 3,1 miliardi): «In Italia sarebbe assurdo parlare di innovazione, senza considerare l’impresa sociale». Il copyright è di Marco Morganti, che di mestiere fa l’amministratore delegato di Banca Prossima, l’istituto del gruppo Intesa Sanpaolo dedicato all’economia civile e che sul palco di Sharing Italy è andrà «non solo per presentare quattro casi di eccellenza, che, ben inteso, non sono oasi nel deserto, ma al contrario sono quattro volti nella folla in un mondo, quello del non profit, che in termini di addetti pesa più del tessile e del chimico, ma soprattutto per dialogare con tanti altri soggetti imprenditoriali impegnati e interessati a rilanciare il nostro made in Italy (il terzo brand più noto al mondo con un valore stimato nel 2015 di 414 miliardi, ndr.) in una prospettiva orientata al sociale.

Sarà possibile seguire seguire in diretta l’evento anche da remoto con il live streaming su www.palco.it/sharingitaly/live e attraverso i canali social Facebook e Twitter di Intesa Sanpaolo. L’hashtag ufficiale dell’evento è #SharingItaly.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA