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«Il tuo sogno è cancellato»: una petizione per far decollare il futuro dei bambini

L'Italia stenta a far decollare il futuro dei propri ragazzi. Save the Cildren lancia una petizione per chiedere tre azioni urgenti: i decreti attuativi del piano contro la povertà, asili nido per tutti e mense scolastiche come servizio pubblico essenziale. Mentre apre nella Locride il suo ventunesimo Punto Luce

di Sara De Carli

«Attenzione prego, a causa della scarsità degli interventi sociali per l’infanzia, il sogno di Michele di diventare dottore oggi non partirà»: è molto duro il messaggio della nuova campagna di Save the Children. Potrebbe non decollare mai il sogno di Michele ma anche quello di Elisa, Lia, Teresa, Paolo… il futuro dei nostri bambini potrebbe non decollare mai. Più di un milione di bambini nel nostro Paese vive in condizioni di povertà assoluta, una percentuale che è quasi triplicata negli ultimi 10 anni.

«Il nostro è un Paese in cui non sono le pari opportunità a determinare i percorsi educativi e di vita dei ragazzi, ma lo svantaggio ereditato dalle famiglie», spiega Valerio Neri, Direttore generale di Save the Children: «la povertà economica ed educativa dei genitori viene trasmessa ai figli, che a loro volta, da adulti, potrebbero essere a rischio povertà ed esclusione sociale. È un circolo vizioso che compromette il futuro di oltre un milione di bambini, che va immediatamente spezzato». Per questo Save the Children lancia la nuova edizione della campagna "Illuminiamo il futuro", accompagnata da una petizione che in soli tre giorni ha raccolto già più di 17mila firme. Asili nido per tutti, mensa scolastica uguale per tutti e attuazione immediata del Piano di contrasto alla povertà varato recentemente dal Parlamento: sono queste le tre richieste al centro della petizione.

«Serve un impegno urgente e concreto da parte delle istituzioni: non è accettabile che vi siano bambini costretti a vivere gravi deprivazioni materiali ed educative, che non solo non hanno la possibilità di costruirsi un domani, ma che non possono neanche sognarlo. Dobbiamo dare ad ogni bambino la possibilità di far decollare le proprie aspirazioni e i propri sogni», continua Neri. Le tre azioni urgenti rispondono a tre dati allarmanti: dal 2011 ad oggi il tasso di povertà assoluta tra i minori è raddoppiato, arrivando all’11%; solo il 13% dei bambini tra 0 e 2 anni ha accesso al nido o a servizi integrativi pubblici e negli ultimi dieci anni non sono stati fatti sostanziali progressi; il 48% degli alunni continua a non poter usufruire della mensa scolastica. Servono interventi urgenti per trasformare la mensa scolastica in un servizio pubblico essenziale e uniforme sul territorio italiano, sbloccando anche i fondi europei già stanziati e non ancora investiti per l’apertura di mense nelle scuole più svantaggiate. Serve che – attraverso la riforma del sistema di istruzione 0-6 anni – gli asili nido e i servizi per l’infanzia diventino un diritto di tutti, fruibili da tutte le famiglie che ne fanno richiesta, in modo uniforme in tutto il territorio nazionale. Serve che il Piano di contrasto alla povertà varato recentemente dal Parlamento con la delega povertà parta subito e per questo è necessario che il Governo vari i decreti attuativi al più presto, rafforzando in modo strutturale i servizi sociali ed educativi, a partire dai territori più deprivati.

Una fotografia della situazione attuale dell’infanzia nel nostro Paese è contenuta nel nuovo rapporto “Futuro in partenza? L’impatto delle povertà educative sull’infanzia in Italia” (scaricabile qui), presentato da Save the Children in concomitanza del rilancio della campagna per il contrasto alla povertà educativa. La settimana di campagna si concluderà il 9 aprile, con oltre 650 eventi e iniziative in tutta Italia in cui saranno coinvolte centinaia di associazioni, enti, scuole, realtà locali e istituzioni culturali che hanno scelto di sensibilizzare sull’importanza delle opportunità educative per la crescita dei più piccoli.

Da parte sua, Save the Children ha inaugurato ieri un nuovo Punto Luce a San Luca, in provincia di Reggio Calabria, in collaborazione con la Regione Calabria. È il 21esimo spazio ad alta densità educativa aperto dall’associazione, per offrire opportunità ai bambini e alle loro famiglie che vivono in aree svantaggiate: la sua particolarità è che si inserisce all’interno di un intervento più ampio di Save the Children nella Locride che in connessione più comuni limitrofi dando così vita a una più vasta area ad alta densità educativa: è la prima esperienza di questo tipo realizzata da Save the Children sul territorio nazionale. Nel Punto Luce di San Luca e negli spazi predisposti in due scuole nei vicini comuni di Platì e Brancaleone, bambini e ragazzi potranno partecipare gratuitamente ad attività di accompagnamento allo studio e invito alla lettura, laboratori artistici e musicali, sport, educazione all’uso sicuro di internet e a una corretta alimentazione, mentre per i loro genitori sono previste consulenze legali, psicologiche, pediatriche e di educazione alla genitorialità. «La Calabria è tra le regioni dove i bambini sono maggiormente esposti alle conseguenze devastanti della povertà educativa. Quasi 8 ragazzi calabresi su 10, per esempio, non hanno la possibilità di svolgere attività culturali e ricreative, come andare al cinema o visitare una mostra, fare sport o leggere libri, e anche a scuola le gravi carenze dell’offerta educativa hanno forti ripercussioni sia sul loro apprendimento che sulle loro motivazioni a proseguire gli studi. Siamo pertanto particolarmente orgogliosi di avviare un nuovo Punto Luce nella Locride, il terzo che apriamo nella regione, grazie al quale vogliamo restituire ai bambini e agli adolescenti che vivono in quest’area l’opportunità di scegliere e costruirsi il proprio futuro, riscoprendo i propri talenti e capacità e coltivando liberamente le proprie passioni e i propri sogni», ha spiegato Raffaela Milano, Direttore dei Programmi Italia-Europa di Save the Children. Nei Punti Luce dell’Associazione sono stati accolti 7.300 bambini e ragazzi solo nel 2016, di cui 4.300 sono iscritti e frequentano regolarmente i corsi.

Foto di Paolo Patruno per Save the Children


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