Cooperazione & Relazioni internazionali

Siria, raccolto solo il 9% degli aiuti: programmi a rischio

Il Piano Regionale per i Rifugiati e la Resilienza (3RP) per il 2017 necessita di 4,63 miliardi di dollari per garantire assistenza a 5 milioni di rifugiati e a 4,4 milioni di persone nelle comunità di accoglienza: è stato raccolto solo il 9%. L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati lancia l'allarme alla Conferenza di Bruxelles: programmi a rischio da giugno

di Redazione

Troppo pochi i fondi, così sono a rischio gli aiuti per i rifugiati siriani e le comunità di accoglienza. È questo l’appello di 240 partner internazionali, per voce di UNHCR e UNDP in occasione dell’apertura della Conferenza di Bruxelles per ‘Sostenere il futuro della Siria e della Regione’ (Conference on Supporting the Future of Syria and the Region), in programma oggi e domani (hashtag #syriaconf2017). «Esprimiamo riconoscenza e soddisfazione per le donazioni giunte finora, ma la verità è che i fondi raccolti non bastano a coprire le spese necessarie. La situazione sta diventando disperata», afferma Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati: «Stiamo già vedendo bambini che non frequentano la scuola, famiglie che non hanno accesso ad alloggi adeguati o che non possono soddisfare i loro bisogni essenziali».

Il Piano Regionale per i Rifugiati e la Resilienza (3RP) per il 2017 necessita infatti di 4,63 miliardi di dollari statunitensi per poter continuare a garantire protezione e assistenza vitali ai rifugiati e alle comunità di accoglienza e ad oggi solo 433 milioni di dollari statunitensi sono stati raccolti, vale a dire il 9% della somma necessaria. Il piano coordinato garantisce assistenza a oltre 5 milioni di rifugiati siriani e 4,4 milioni di membri delle comunità di accoglienza in Turchia, Libano, Giordania, Iraq ed Egitto: l’UNHCR e l’UNDP – a nome dei 240 partner del Piano 3RP – hanno espresso profonda preoccupazione per l’attuale carenza di fondi, al settimo anno del conflitto in Siria. In assenza di fondi ulteriori, dicono le organizzazioni, quest’anno l’assistenza dovrà essere ridotta, in tutte le aree in cui essa si articola. La distribuzione di alimenti e contributi economici diretti verrà tagliata entro la metà dell’anno, mettendo a rischio la stabilità e la sicurezza nella regione, con la maggioranza dei rifugiati siriani che sta scivolando al di sotto della soglia nazionale di povertà. Le famiglie saranno costrette a ritirare i propri figli da scuola (sono già mezzo milione i bambini fuori dal sistema scolastico), diminuirà anche il sostegno ai programmi di sostentamento e per la creazione di opportunità lavorative, proprio in un momento in cui la disoccupazione è in crescita tanto fra i rifugiati quanto fra le comunità di accoglienza.

La situazione è la stessa in tutta la regione: «la disponibilità di acqua potabile e di servizi igienico-sanitari, il mercato del lavoro e quello immobiliare sono tutti al collasso», ha detto Helen Clark, Amministratrice del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo. «L’UNDP e i partner del Piano 3RP lavorano sul campo per espandere la rete di infrastrutture, incentivare i programmi per l’autosostentamento, e incoraggiare lo sviluppo delle comunità, ma i bisogni a cui far fronte sono enormi e abbiamo bisogno di maggiore sostegno».

La Conferenza per Sostenere il futuro della Siria e della Regione ha luogo a Bruxelles il 4 e il 5 aprile. Il conflitto in Siria resta la più grande sfida umanitaria a livello mondiale, con 13,5 milioni di uomini, donne e bambini all’interno della Siria anch’essi bisognosi di urgente assistenza.

Foto DELIL SOULEIMAN/AFP/Getty Images


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