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Grandi aziende sempre più attente all’innovazione sociale

Il cuore delle imprese è sempre più sociale e attento alle comunità locali. Lo afferma il Terzo Rapporto dell’International Center for Research on Social Innovation (CeRIIS) fondato da LUISS Guido Carli University e Italiacamp

di Ottavia Spaggiari

Modelli di business sempre più orientati alla sostenibilità e un grado sempre maggiore di innovazione relazionale e tecnologica. È questa la fotografia scattata dal Terzo Rapporto dell’International Center for Research on Social Innovation (CeRIIS) fondato da LUISS Guido Carli University e Italiacamp. Fondato nel 2012, quest’anno il centro ha focalizzato la ricerca sull’innovazione sociale nelle grandi aziende. Il professor Matteo Giuliano Caroli, direttore del centro spiega quali sono i risultati più importanti analizzati dal report.

Cosa emerge rispetto all’impegno delle aziende nell’innovazione sociale?

Un dinamismo notevole, con accenti però molto diversi. Abbiamo intervistato un campione di 14 grandi gruppi appartenenti a settori molto diversi, che però avevano già applicato modelli di social innovation alle politiche di sostenibilità aziendale. Si è inoltre rilevata l’evoluzione del modello di business dell’impresa che cerca nuove modalità per creare valore economico, tenendo ben presente gli obiettivi perseguiti attraverso un patto sociale e ambientale. In questo quadro l’innovazione tecnologica ha avuto un ruolo importante ed è stata soprattutto orientata all’innovazione relazionale.

In che senso?

Per innovazione relazionale si intende l’innovazione che nasce al di là delle procedure formali di stakeholder engagement e riguarda i diversi tipi di relazione attivati dalle aziende con soggetti esterni, spesso per sviluppare soluzioni a problemi sociali che le interessano da vicino. Un esempio su tutti è il lavoro di Ferrovie dello Stato che, in diverse stazioni, con l’aiuto di associazioni locali, ha riqualificato degli spazi inutilizzati, mettendoli a disposizione per allestire servizi di supporto ai migranti e alle persone senza fissa dimora. Si tratta di un modello innovativo perché non si limita a finanziare un soggetto non profit, ma sviluppa un progetto a in grado di rispondere ad un bisogno reale, creando un impatto sociale concreto e portando inoltre un vantaggio all’azienda stessa che deve confrontarsi con il flusso di persone senza fissa dimora che spesso utilizzano la stazione come base per dormire. Un’altra caratteristica fondamentale è la durata. Un progetto come questo ha una visione di lungo termine, che si distingue dalle iniziative spot di donazioni a progetti sociali.

Qual è l’elemento più innovativo che avete riscontrato?

Sicuramente quello relazionale. L’innovazione sociale è un’innovazione di relazioni. Il fatto che soggetti che tradizionalmente non hanno rapporti si uniscono per risolvere dei problemi comuni, coinvolgendo la comunità locale per creare un impatto concreto è sicuramente l’elemento più interessante rilevato dallo studio.

Foto: Pier Marco Tacca/Getty Images


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