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Consiglio generale Agesci: i territori protagonisti

Si riunisce dal 29 aprile al 1 maggio il parlamentino delle guide e degli scout cattolici italiani. La Capo Guida, Donatella Mela e il Capo Scout, Ferri Cormio, raccontano le novità del 43esimo Consiglio e il fil rouge che lega i tre giorni: la lettera di San Giovanni sulla carità. Si voterà anche la nuova presidente nazionale che sostituirà Marilina Laforgia

di Antonietta Nembri

Sarà un ponte del I Maggio molto intenso quello che attende il mondo Agesci. Dal 29 aprile al 1 maggio, infatti, è in programma il 43esimo Consiglio generale dell’associazione Guide e Scout cattolici italiani. Quello che si riunisce, infatti, è l’organo legislativo dell’organizzazione che una volta l’anno vede i capi e i responsabili confrontarsi e deliberare le linee guida associative. Quest’anno poi, come sottolineano la Capo Guida Donatella Mela e il Capo Scout Ferri Cormio, dopo le modifiche apportate dalla riforma della rappresentanza associativa dello scorso anno «le 160 Zone saranno pienamente protagoniste della democrazia dell’associazione».

«In questo modo i diversi territori sono per così dire più vicini» precisa Mela. «Ciascun rappresentante di un territorio sarà latore di un contributo che io definisco generativo. Perché sarà come un volano che dal locale arriva al nazionale e poi ritorna sul territorio».

Da anni l’Agesci punta al concetto di “educare con un progetto” «anche se dobbiamo ammettere che non tutti gli strumenti che sono a disposizione vengono usati. Proprio per questo puntiamo ad aprire nuovi orizzonti e stilare le Strategie nazionali di intervento capaci di renderci sentinelle di positività», proseguono Mela e Cormio. «Tutti i partecipanti hanno lavorato sui documenti preparatori e durante il consiglio nazionale ci saranno gruppi di lavoro per arrivare a una sintesi comune».

Tra i punti all’ordine del giorno del consiglio generale vi sarà anche la formazione dei capi e per quanto riguarda l’area metodologica si concluderà il mandato sul tema dell’accoglienza dei ragazzi di altre religioni «in pratica le sperimentazioni partite nel 2015 dalle comunità capi di Catanzaro, di Brescia e di Alba vengono riconsegnate alla totalità dell’associazione», spiega Mela che aggiunge la sua esperienza personale «Sono ligure e con i ragazzi più grandi cerchiamo di vedere la realtà, giudicarla e agire: non abbiamo la pretesa di dare una risposta, ma invitiamo ad affrontare la realtà».

Sono tantissimi gli aspetti e i punti che la grande assemblea del consiglio generale affronterà nel corso dei tre giorni e tra questi a fare da fil rouge la I lettera di San Giovanni, scelta per il suo essere un elogio della carità mentre l’immagine simbolo è una fotografia della Porta delle Misericordia di Lampedusa «Una porta aperta alla luce, perché se l’anno santo della Misericordia si è chiuso, non si è chiusa la porta della Misericordia, è una porta da tenere aperta così che ciascuno porti un po’ di luce, una lampada per se stesso e per gli altri» conclude la capo Guida.

Il Consiglio generale inoltre, voterà la nuova presidente nazionale che andrà a sostituire Marilina Laforgia e che con Matteo Spanò completerà la diarchia che presiede il Comitato Nazionale di Agesci.