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Economia & Impresa sociale 

Milano: nasce un incubatore di start up per chi non vuole fare start up

Fondazione Alamo, attiva da un anno, seleziona e sostiene progetti imprenditoriali e buone idee spendibili sul mercato. Con una caratteristica: non devono essere iniziative nel mondo digitale (software, apps, piattaforme web), troppo inflazionata. Il presidente: «Preferiamo idee imprenditoriali nata da una passione concreta». Ecco come candidare il proprio progetto

di Gabriella Meroni

È nata a Milano un anno fa, e sta muovendo i primi passi nel settore dell’incubazione di progetti imprenditoriali. Ma guai a chiamarla così: Fondazione Alamo non vuole «per forza» incoraggiare start up del mondo digitale o iniziative high tech. La mission di questo soggetto, come spiega il presidente Mario Saporiti, è piuttosto «incoraggiare e sostenere quelle persone, che avendo una buona idea imprenditoriale, desiderano tentare di concretizzarla. Non vogliamo essere una società di Venture Capital né un fondo di investimenti: la Fondazione non ha fini speculativi, né a breve né a lungo termine, non si rivolge a settori specifici e non si preoccupa dello sviluppo di una determinata area disciplinare». Il che significa – udite udite – che «non intende per ora occuparsi di iniziative nel mondo della cosiddetta area digitale (software, apps, piattaforme web), area nella quale molte iniziative sono già presenti. L’iniziativa», conlude Saporiti, «è molto più semplice: si rivolge a chi ha una buona idea imprenditoriale e vorrebbe concretizzarla, anzitutto per sé».

In questo primo anno, Fondazione Alamo ha già ricevuto una trentina di proposte da parte di altrettanti soggetti desiderosi di mettere in pratica le proprie idee; dopo un primo contatto e una selezione, sono stati avviati due progetti che saranno sostenuti sia con una partecipazione nella Società di scopo costituita (è il caso di DazeTechnology, società che mira alla realizzazione di un dispositivo che automatizzi il processo di ricarica dei veicoli elettrici), sia con donazioni, nel caso dell’Associazione La Taiga, fondata da un gruppo di neolaureati in filosofia e che ha sede presso un vecchio teatro milanese ristrutturato grazie al crowfunding dove si svolgono spettacoli teatrali, serate di cinema e incontri artistici. « Fondazione Alamo intende aiutare le persone a valutare, comprendere meglio e pianificare il loro modello di business, identificare le risorse necessarie, definire il processo produttivo e commerciale», continua il presidente. «Offre quindi un vero e proprio tutoraggio, capace di verificare insieme la validità del progetto, la sua sostenibilità e la possibilità di riuscita».

Ma il cammino che la Fondazione intende perseguire è ancora lungo, ed è quindi interessata ad incontrare realtà «che abbiano come punto di partenza un’idea imprenditoriale nata da una propria passione, idee che portino con sé anche il recupero del lavoro manuale e di produzione manifatturiera», come si legge sul sito. Le idee non devono essere attinenti ad un settore determinato e non devono avere necessariamente particolari elementi di innovazione (ad esempio nuove tecnologie, etc.). Devono essere invece concretamente proponibili sul mercato con un modello di business sostenibile e un piano di sviluppo chiaro. Per presentarle è sufficiente compilare un form disponibile in questa pagina.


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