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Economia & Impresa sociale 

Ufficio addio: tutti pazzi per il “lavoro agile”

Sono già 250mila in Italia i lavoratori dipendenti che svolgono il lavoro in modalità “smart”, grazie alle nuove tecnologie, e il loro numero è cresciuto del 40% in due anni. Milano è la capitale di questa nuova modalità di lavoro, e in maggio dedica 5 giorni alle aziende che vogliono sperimentarla. Intanto, è in dirittura d'arrivo una legge che lo introdurrà stabilmente, anche con incentivi fiscali

di Gabriella Meroni

Si allunga a Milano la Giornata del Lavoro Agile, che diventa infatti la Settimana del Lavoro Agile: cinque giorni lavorativi, dal 22 al 26 maggio, tutti dedicati a quella forma di lavoro sempre più diffusa, che non richiede una postazione fissa in ufficio, consente di svolgere i propri compiti ovunque, da casa, dal bar, dal parco, da un ufficio decentrato o da una postazione in coworking. L’iniziativa, arrivata alla quarta edizione, è promossa dal Comune di Milano con una serie di altri partner pubblici e privati (Cgil- Cisl-Uil, Assolombarda, Città metropolitana, Anci, Camera di Commercio, Sda Bocconi e altri) e intende fare della città un laboratorio di buone pratiche di smart working, cogliendo una tendenza che si fa sempre più precisa e puntuale, oltre che gradita ai lavoratori.

Secondo una stima dell’Osservatorio di Smart Working del Politecnico di Milano, infatti, in Italia sono già 250mila i lavoratori dipendenti (di aziende con più di 10 addetti) che svolgono il lavoro in modalità “agile” e il loro numero è cresciuto del 40% negli ultimi due anni. Diversa la situazione nelle PMI, dove solo il 5% dei lavoratori lavora in tale modalità. I benefici misurati nelle aziende che adottano lo Smart Working sono notevoli: aumenti della produttività dell’ordine del 15 al 20%; riduzione dei costi degli spazi del 20-30%; drastica riduzione dell’assenteismo (30-70%) e del turn over (50-70%), miglioramento del clima aziendale e dell’employer branding.

Tutti vantaggi di cui si è resa conto anche la Pubblica Amministrazione, come testimonia il recente lancio (a inizio aprile) del nuovo avviso del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri “Progetto Lavoro agile per il futuro delle PA”. Finanziato nell'ambito dell'Asse I Azione 1.3.5 del PON Governance e capacità istituzionale 2014-2020, il progetto mira a sviluppare e diffondere nelle Pubbliche Amministrazioni un nuovo modello di organizzazione del lavoro più flessibile che coniughi qualità dei servizi con conciliazione e benessere dei lavoratori. Un avviso che segue all’indagine, avviata a gennaio dal Dipartimento, per individuare gli operatori economici da invitare alla procedura di gara per l'acquisizione dei servizi previsti dal progetto. Un chiaro segnale del fatto che si fa sul serio. La raccolta delle manifestazioni di interesse da parte delle PA è attivo fino al 15 giugno 2017; alla scadenza del bando verranno individuate 15 Amministrazioni che riceveranno il supporto personalizzato del Dipartimento Pari Opportunità attraverso incontri e attività dedicate, selezionate tra quelle con sede nei grandi centri urbani, che presentino una struttura territoriale in più sedi o che si trovino in una situazione di disagio e abbiano bisogno di riorganizzare il lavoro in conseguenza di eventi straordinari.

Non è finita qui. Sempre sul versante istituzionale, è in dirittura d’arrivo al Senato (dopo essere già stato approvato dalla Camera) un disegno di legge sul lavoro autonomo che oltre a riconoscere nuovi diritti ai lavoratori autonomi, norma il lavoro agile o smart working. Nel testo – uno dei più cercati dagli utenti del sito del Senato – è specificato che questa modalità non rappresenta una nuova tipologia contrattuale, ma diverso svolgimento della prestazione di lavoro subordinato basata sulla flessibilità di orari e di sede e caratterizzata, principalmente, da una maggiore utilizzazione degli strumenti informatici e telematici, nonché dall'assenza di una postazione fissa durante i periodi di lavoro svolti al di fuori dei locali aziendali. In particolare, l'articolo 15 indica che le disposizioni del provvedimento «promuovono il lavoro agile quale strumento per incrementare la competitività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro» e rappresenta una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, e con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici. In base al ddl le norme sul lavoro agile si applicano anche al settore del pubblico impiego, in quanto compatibili con la cosiddetta «legge Madia»; previsti, infine, incentivi di carattere fiscale e contributivo eventualmente riconosciuti in relazione ad incrementi di produttività ed efficienza del lavoro subordinato.

Tornando alla Settimana in programma a Milano, l’iniziativa offre a tutte le aziende la possibilità di aderire per far sperimentare ai propri lavoratori modalità di lavoro agile. Due le formule di adesione: “Sperimenta il lavoro agile” offre la possibilità al dipendente di provare per un massimo di 5 giorni un lavoro al di fuori della sede abituale con una flessibilità oraria o attraverso una postazione di coworking; “Adotta un'impresa” consente ad aziende che hanno già avviato lo smart working di offrire la propria competenza ad altre aziende interessate a sperimentare questa nuova modalità lavorativa. Infine, “Organizza un evento”, in sede o presso uno spazio comunale, è l'opzione per diffondere e ampliare la conoscenza del lavoro agile a tutti gli interessati.


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