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Famiglia & Minori

50 milioni per fare della scuola un laboratorio di integrazione

È stato pubblicato ieri il bando PON per l'integrazione. Cinquanta milioni per ridurre la dispersione scolastica degli alunni con cittadinanza non italiana e attività di scambio e confronto fra culture, laboratori di lingua (italiana e d'origine), musica, street art, ma anche di scambio e di approfondimento sui fenomeni migratori. Obbligatoria la partnership con una onlus attiva del settore

di Sara De Carli

Cinquanta milioni di euro per valorizzare le differenze, promuovere l’integrazione, il dialogo interreligioso e interculturale per costruire una maggiore coesione sociale. Per ridurre il fallimento formativo e la dispersione scolastica degli alunni con cittadinanza non italiana, per dare a tutti i nostri studenti una formazione adeguata sul fenomeno delle migrazioni dal punto di vista storico, geografico, politico, sulle culture e sulle religioni. Per fare esperienze tese a sviluppare competenze interculturali, comunicative, linguistiche utili nei percorsi di accoglienza e integrazione. Per favorire la partecipazione delle famiglie nelle attività di scambio e confronto fra culture (sia in fase di scrittura dei progetti che di loro realizzazione). Sono questi gli obiettivi del bando Pon pubblicato ieri, per realizzare nelle scuole progetti di inclusione sociale e integrazione. È il penultimo dei dieci bandi del Piano da 840 milioni di euro lanciato a gennaio dalla Ministra Valeria Fedeli.

«La velocità e la profondità dell’integrazione dipendono anche dalla scuola», ha detto la ministra Valeria Fedeli. «È a scuola che studentesse e studenti, famiglie e comunità con storie diverse possono imparare a conoscere le diversità culturali e religiose, a superare le reciproche diffidenze, a sentirsi responsabili di un futuro comune. È grazie al percorso che le ragazze e i ragazzi con cittadinanza non italiana fanno a scuola che il nostro Paese potrà contare anche sui loro talenti. Le scuole possono diventare laboratori di convivenza e di nuova cittadinanza».

Cosa potrà finanziare, concretamente, il bando? Laboratori di lingua italiana, ma anche di musica, street art, teatro e attività motorie, per facilitare l’integrazione attraverso il linguaggio dell’arte e dello sport. Corsi di insegnamento o mantenimento della lingua d’origine, anche in collaborazione con le associazioni delle comunità straniere. Programmi per lo sviluppo delle competenze digitali come agente d’inclusione sociale, e delle competenze legate all’imprenditorialità, come forma di orientamento al lavoro delle giovani adulte e dei giovani adulti. Il destinatari sono alunne e alunni con cittadinanza non italiana, ma non solo: i progetti dovranno sempre lavorare in gruppi eterogenei, per favorire integrazione e scambio. Le scuole e i Centri per l’istruzione degli adulti potranno partecipare per conto proprio o in rete. Le reti dovranno comprendere tre scuole e almeno un ente locale e un ente senza scopo di lucro competente sulle tematiche in oggetto.

Ogni progetto potrà essere finanziato con un massimo di 30mila euro se presentato da una singola scuola, mentre nel caso di una rete si sale a 110mila euro. Per i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) e le istituzioni scolastiche secondarie di II grado che hanno corsi di istruzione per adulti, comprese le sedi carcerarie, il finanziamento massimo potrà essere di 45mila euro. I progetti possono essere inviati dal 15 maggio 2017 al 3 luglio 2017.

Foto Gabriel Bouys/Getty Images


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