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«La libertà di…». Appuntamento a Milano il 13 per discutere di libertà con Nobel, filosofi e teologi

Milano ospita in maggio un evento della massima rilevanza culturale: il premio nobel per la fisica del 1999 Gerard ‘t Hooft, il filosofo Emanuele Severino e il teologo Piero Coda si confrontano su un tema che si trova ad un tempo alle radici della meccanica quantistica, la più enigmatica teoria fisica, e alle origini stesse del pensiero occidentale: che cosa fonda, che cosa determina, che cosa genera la nostra libertà?

di Redazione

«Che la filosofia abbia da imparare dalla fisica è un luogo comune. E sacrosanto. Perché se la filosofia intende comprendere il senso della scienza e della tecnica, scienza e tecnica deve in qualche modo conoscerle. Ma è vero anche l’inverso». Lo osserva il bresciano Emanuele Severino, accedemico dei Lincei, professore emerito di filosofia teoretica. In una fase in cui da più parti si levano voci che prevedono che la fisica debba lasciare spazio a una Teoria del Tutto (TEO, Theory of Everything), sarebber davvero un destino singolare, anzi, osserva Severino, si toccherebbe addirittura il fondo della «povertà di pensiero se non ci si rivolgesse alla filosofia che, da sempre, è stata la Teoria del Tutto».

Proprio per mettere in dialogo filosofia e fisica Milano ospita il 13 maggio prossimo un evento della massima rilevanza culturale

Il premio nobel per la fisica del 1999 Gerard ‘t Hooft, il filosofo Emanuele Severino e il teologo Piero Coda si confrontano su un tema che si trova ad un tempo alle radici della fisica, della meccanica quantistica – la più enigmatica teoria fisica – e alle origini stesse del pensiero occidentale: la contrapposizione e l’intreccio tra determinismo e libero arbitrio. L'incontro si svolgerà a partire dalle ore 15, presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo, via Romagnosi 8, Milano. L'ingresso è libero ed è prevista la traduzione simultanea.

«Dio non gioca a dadi» diceva Albert Einstein, determinista convinto. Ma la comparsa della meccanica quantistica, negli anni Venti del secolo scorso, e la sua radicale contrapposizione concettuale con la Relatività Generale, ripropone da decenni nel dibattito fisico-filosofico gli antichi dilemmi tra caso e necessità: la Natura è deterministica? E l’Uomo è libero? Newton ed Einstein avrebbero risposto affermativamente alla prima domanda, che tuttavia oggi appare inestricabilmente connessa con la seconda, alla luce di nuove “bizzarre” visioni prodotte dalla ricerca quantistica.

PROGRAMMA

h 14:30 – 15:00 *** arrivo e apertura lavori

Relazioni


h 15:00 – 15:20 Gerard ‘t Hooft: “The Deterministic Interpretation of Quantum Mechanics” (L’interpretazione deterministica della meccanica quantistica) – è prevista la traduzione simultanea

h 15:20 – 15:40 Emanuele Severino: “Fenomenologia, Liberà, Causalità'”

h 15:40 – 16:00 Piero Coda: “Libertà, Grazia, Relazione”

Repliche


h 16:00 – 16:45 modera Filippo Magni (Università di Pavia)

Dialogo con il pubblico
h 17:00 – h 18:00 dialogo con il pubblico ed altri interventi


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