Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Rimesse: nuovo calo nel 2016, crolla la Cina

Lo scorso anno i migranti presenti in Italia hanno inviato ai Paesi d'origine poco più di 5 miliardi di euro (3,4% in meno rispetto all’anno precedente). Sempre l'anno scorso i cinesi d'Italia hanno inviato in patria solo 238 milioni con un calo del 57% rispetto al 2015. Il focus della Fondazione Ismu

di Antonietta Nembri

Continuano a calare le rimesse verso l’estero dei migranti che vivono in Italia. Fondazione Ismu segnala che lo scorso anno si è registrato un ulteriore calo. Con poco più di 5 miliardi di euro inviati all’estero, il 2016 registra il 3,4% in meno rispetto all’anno precedente.

Tra il 2005 e il 2011 il flusso di denaro verso l’estero, inviato tramite i canali formali e rilevato dalla Banca d’Italia è sempre stato in crescita: da 3,9 a 7,4 miliardi di euro. Dal 2012 a oggi, invece si è registrata una diminuzione che con il brusco calo del 2013 (quasi un quinto in meno di denaro inviato all’estero rispetto all’anno precedente) sembra sembra aver dato il via a una fase di decrescita delle rimesse verso i Paesi d’origine dei migranti presenti in Italia.

Tra i dati che segnala Ismu vi è il crollo della Cina, mentre al primo posto in graduatoria c’è la Romania. Per anni la Cina è stato il primo Paese per rimesse ricevute dall’Italia (oltre un quarto del denaro in uscita e punte del 39% nel 2012), oggi è invece crollata all’ottavo posto. Lo scorso anno, infatti, la Cina ha ricevuto solo 238 milioni di euro dall’Italia con un calo del 57% rispetto all’anno precedente: la diminuzione più importante tra i principali Paesi di destinazione, se si confronta inoltre con il 2012, anno in cui i cittadini cinesi hanno inviato la cifra record di 2,7 miliardi di euro al proprio Paese di origine.

Fonte: elaborazione Ismu su dati Banca d'Italia

Dal 2014 il principale Paese di destinazione è la Romania che anche per il 2016 ha confermato il primato e oggi rappresenta il 15% di tutte le destinazioni. Alle spalle della Romania si trova il Bangladesh, un Paese che registra un aumento di rimesse e che nel 2016 ha ricevuto ben 487 milioni di euro dai propri concittadini in Italia. Al terzo posto troviamo le Filippine che ricevono in modo piuttosto stabile dal 2012 rimesse per 340 milioni di euro mediamente ogni anno.
Aumenti importanti nell’ultimo anno si registrano per altri Paesi dell’Asia meridionale come Sri Lanka (+39%), Pakistan (+20%), India (+11%), e cresce nell’Europa dell’Est l’Ucraina (+16%).

Interessante, nell’analisi di Fondazione Ismu, è anche vedere da dove partano le rimesse verso l’estero. In questa particolare classifica primeggia la Lombardia da cui partono quasi un quinto di tutte le rimesse verso l’estero, la regione detiene con oltre 1 miliardo e 167 milioni di euro il primato dei soldi inviati all’estero nel 2016. Tre territori regionali, Lombardia, Lazio e Toscana, rappresentano da soli poco meno del 50% del volume di rimesse totale in uscita dall’Italia.

I dati per provincia – continua l’analisi di Ismu – riflettono il calo registrato verso la Cina: sono infatti le rimesse inviate dalle province di Prato e Firenze a mostrare il decremento più vistoso (rispettivamente 32% e 23%).

La provincia di Roma, che nel 2005 inviava il 29% delle rimesse, nel 2016 con quasi 670 milioni di euro ha ridotto notevolmente il suo peso percentuale rispetto al territorio nazionale (13%) e ha perso in un anno il 18% delle rimesse inviate nel 2015. Dalla provincia di Milano, seconda in graduatoria, sono stati spediti all’estero 587 milioni di euro, l’11% del totale. Seguono, su livelli più bassi, le province di Napoli e Torino.

In apertura foto di Sean Gallup/Getty Images


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA