Sanità & Ricerca

Nasce il colosso cooperativo del socio-sanitario

La rete Ribes (Rete italiana benessere salute) formata da una ventina di coop sociali si accinge a costituirsi in Consorzio. Diventerà così l'operatore più importante nel settore dell'assistenza sanitaria. È questa una delle best practice proposti da cooperative e soggetti low profit che presentiamo sul numero di maggio

di Redazione

Nascerà nelle prossime settimane un vero e proprio colosso del socio-sanitario e in particolare dell’assistenza domiciliare integrata a completa matrice cooperativa. Ribes (Rete italiana benessere e salute) è pronta infatti a trasformarsi in consorzio nazionale in un mercato dove la presenza degli operatori for profit è tutt’altro che irrilevante (fra i maggiori: Vivisol Italia, Life Cure, PrivatAssistenza e Medicasa).

L’esperienza di Ribes insieme a tante altre (vedi sommario) è al centro del numero del magazine di maggio, in distribuzione da sabato 6 maggio, che partendo da un analisi del settore (con tutti i numeri e le infografiche necessarie) passa in rassegna i casi più innovativi di imprese cooperative e low cost impegnati nel settore sanitario.

Il network di Ribes è composto da 20 soggetti cooperativi fra cui il consorzio siciliano Sisifo e vanta un fatturato aggregato di 1,2 miliardi di euro e 38mila addetti. Come detto nelle prossime settimane la Rete si trasformerà in Consorzio e godrà del supporto di Banca Prossima, diventando così di gran lunga l’operatore più importante sul mercato dell’assistenza domiciliare. «Un’operazione di business sociale che guarda al futuro», spiega Mimmo Arena, che oltre che numero uno di Sisifo è anche vicepresidente di Ribes e vicepresidente vicario di Legacoop Sicilia. E in effetti i numeri stanno dalla sua: se oggi la popolazione anziana con più di 65 anni è pari al 21,9% della popolazione, quella over 85 al 3,4% e l’indice di dipendenza degli anziani è del 34,1% (il numero di individui non autonomi per ragioni demografiche ogni 100 individui potenzialmente indipendenti) questi valori nello spazio di 25 anni passeranno rispettivamente al 31,8%, 6% e soprattutto al 57,1%. «Questa iniziativa marcatamente cooperativistica», continua Arena, «punta a contrastare lo sconfortante processo di rinuncia alle cure che da più parti si registra, mettendo al centro interessi e legittime aspettative dei cittadini ed ad arginare pericolose derive nella gestione della sanità che guardano non tanto ai bisogni del paziente ma al suo reddito e alle possibilità economiche. Oggi la cooperazione è in grado di offrire sul piano nazionale una proposta integrativa valida e convincente nel comparto salute in antitesi rispetto a quella tendenza alla gestione del bene salute caratterizzata da frammentazione o ancora peggio standardizzazione impersonale delle prestazioni».

Questa iniziativa marcatamente cooperativistica punta a contrastare lo sconfortante processo di rinuncia alle cure che da più parti si registra, mettendo al centro interessi e legittime aspettative dei cittadini ed ad arginare pericolose derive nella gestione della sanità che guardano non tanto ai bisogni del paziente ma al suo reddito e alle possibilità economiche

Mimmo Arena

Ribes però è anche e soprattutto un progetto imprenditoriale che non a caso ha raccolto il sostegno di Banca Prossima, la costola per il mercato non profit di banca Intesa Sanpaolo, che entrerà nella compagine consortile, almeno nella fase iniziale. «Il 95% dei clienti di Banca Prossima sono cooperative sociali», osserva l’amministratore delegato Marco Morganti, «e quella di Ribes è senz’altro un’operazione che può segnare un cambio di passo epocale della presenza di questo comparto in un settore di sicura prospettiva: un grande player non contendibile perché di natura non profit, di provata competenza e in grado operare in tutto il territorio nazionale. Non potevano non esserci». Morganti va anche oltre. «Comunque si evolverà dal punto di vista industriale, la nascita del consorzio mette un punto fermo: per la prima volta un gruppo di soggetti non profit con numeri importanti darà vita a una centrale unica di acquisti di beni e servizi. Questo nella storia del Terzo settore sino ad ora non era mai successo». Beni e servizi, significa anche beni e servizi legati al credito.

Comunque si evolverà dal punto di vista industriale, la nascita del consorzio mette un punto fermo: per la prima volta un gruppo di soggetti non profit con numeri importanti darà vita a una centrale unica di acquisti di beni e servizi.

Marco Morganti

Non crede che spalleggiare questa iniziativa alla fine per voi possa diventare un autogo? «Tutt’altro», replica Morganti, «io penso che possa essere un segnale di crescita e un esempio per tutto il settore non profit, quanto a noi ce ci dovremo confrontare con un nuovo soggetto e una nuova governance lo faremo senza alcun problema. La nostra banca ha l’obiettivo di essere un volano, non un freno per la cooperazione sociale». Ma in quale modo Banca Prossima affiancherà Ribes? Conclude Morganti: «Facendo il nostro lavoro, ovvero mettendo a disposizione linee di credito che consentano gli investimenti necessari per competere su un mercato come quello socio-sanitario». Oltre che sul versante dell’assistenza domiciliare, l’attività del Consorzio si svilupperà anche in altre aree, «fra queste ci saranno senz’altro il welfare aziendale, la diagnostica e la residenzialità», postilla Arena.

Nella foto di apertura: un operato della Maugeri spa (società benefit) visita una paziente


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA