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Corte Costituzionale: azzardo, legittimo il ricorso alle distanze dai luoghi sensibili

Altro duro colpo per i lobbysti: la Consulta ha dichiarato legittimo il "distanziometro" della legge della regione Puglia. Le distanze sono un presidio di legalità, sicurezza, tutela della salute dei cittadini

di Redazione

La Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tar sulle norme della legge regionale no slot della Regione Puglia.

Le distanze minime imposte alle sale giochi dalle leggi regionali per il contrasto all'azzardo di massa, non contrastano cln le norme statali e non violano i principi della legislazione concorrente in tema di salute. È quanto si legge nella sentenza della Corte Costituzionale relativa alla questione sollevata dal Tar Puglia nel 2013.

Il tribunale amministrativo si era rivolto alla Consulta per la norma contenuta nella legge regionale sul “contrasto alla diffusione del gioco patologico”. All’articolo 7, la legge stabilisce una distanza minima di 500 metri da scuole, luoghi di culto, impianti sportivi e centri giovanili.

Per i legali dei ricorrenti – titolari di due sale scommesse in provincia di Lecce – le norme sarebbero state in contrasto con la competenza statale: i legali di parte ritenevanl chea ricollocazione dei punti di gioco era già prevista nel decreto Balduzzi del 2012 e avrebbe dovuto essere attuata tramite un decreto adottato dal Mef e dal Ministero della salute.

La Corte Costituzionale ha rigettato questa interpretazione.

Le distanze dai luoghi sensibili stabilite dalla legge pugliese sono dunque legittime poiché, afferma la Consulta, «dalla citata norma statale si ricava soltanto il principio della legittimità di interventi di contrasto della ludopatia basati sul rispetto di distanze minime dai luoghi sensibili, non anche quello della necessità della previa definizione della relativa pianificazione a livello nazionale».


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