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Trentino e Valle d’Aosta, le regioni più mother friendly d’Italia

In base ai dati della seconda edizione del Mother's Index di Save the children, il Trentino-Alto Adige si conferma anche quest’anno il territorio migliore dove diventare mamme, seguita da Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte. Ultime le regioni del Sud, Sicilia in testa. «Un divario inaccettabile: al Sud la condizione delle madri fatica a migliorare»

di Gabriella Meroni

Diventano madri sempre più avanti negli anni (31,7 l’età media al parto), spesso sono costrette a rinunciare al lavoro e al tempo libero a causa degli impegni familiari (l’Italia occupa il penultimo posto per tasso di occupazione femminile nell’UE a 28 Paesi) e di un welfare che non riesce a sostenere le donne che decidono di mettere al mondo un bambino. È questo il quadro che emerge dal II Rapporto Le equilibriste: la maternità tra ostacoli e visioni di futuro sulla condizione materna in Italia, diffuso oggi da Save the Children, alla vigilia della Festa della Mamma.

I tre indicatori di cura, lavoro e servizi per l’infanzia della seconda edizione del Mothers’ Index (Indice della Madri) italiano sottolineano come la scelta di diventare madre nel nostro Paese possa pregiudicare la condizione sociale, professionale ed economica di una donna a seconda della regione nella quale viene messo al mondo un figlio. Dal Rapporto di Save the Children emerge infatti, come ci siano degli squilibri regionali evidenti tra le regioni del Nord, più virtuose rispetto alle regioni del Sud, dove la condizione delle madri fatica a migliorare.

Infatti, il Trentino-Alto Adige anche quest’anno si conferma la regione “mother friendly” per eccellenza, seguita da Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte. Emblematico il caso del Veneto, che rispetto allo scorso anno, sale di tre posizioni (dal 9° al 6° posto). È la Sicilia a registrare la performance peggiore a livello nazionale, preceduta da Calabria, Puglia, Campania e Basilicata. Per quanto ci siano regioni, come quella siciliana, con un dato complessivo negativo, bisogna comunque sottolineare come altre abbiano invece evidenziato un abbassamento delle performance pur mantenendo delle posizioni medie, come Liguria e Toscana che perdono ben tre posizioni rispetto al 2016 o la Puglia che ne perde due.

“La condizione delle madri in Italia è ancora critica. Il divario tra Nord e Sud è drammatico e inaccettabile. Ed in ogni caso, anche nelle regioni del Nord, siamo ancora lontani da un modello virtuoso che renda la maternità una risorsa piuttosto che un impedimento. Serve un impegno collettivo delle istituzioni e di tutti i soggetti coinvolti per permettere alle mamme di vivere la gioia della maternità senza rinunciare alla propria vita professionale e sociale” dice Raffaela Milano Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, l’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini in pericolo e a promuovere i loro diritti.


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