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Cooperazione & Relazioni internazionali

Chelsea Manning libera: una vittoria per i diritti umani

Sarà rilasciata nella giornata di mercoledì, Chelsea Manning, l’analista dell’intelligence militare condannata a 35 anni di carcere per aver reso pubblici una serie di documenti riservati, che avrebbero portato alla luce crimini di guerra compiuti dall’esercito statunitense e graziata da Obama. Le sue condizioni di detenzione erano state considerate lesive dei diritti umani

di Redazione

È arrivato il giorno del rilascio per Chelsea Manning, l’analista militare accusata di aver consegnato a WikiLeaks una serie di documenti riservati mentre era impegnata in un’operazione in Iraq, portando alla luce presunti crimini di guerra. Nell’agosto 2013, Manning era stata condannata a 35 anni di carcere, un periodo di tempo più lungo di quello riservato ai militari condannati per omicidio, stupro e crimini di guerra, e le sue condizioni di detenzione avevano sollevato preoccupazioni e proteste anche perché, secondo Amnesty International, nessuno era poi stato chiamato a rispondere dei presunti crimini che lei aveva riportato.

Manning aveva tentato il suicidio due volte e, dopo una forte mobilitazione civile, Obama aveva commutato la sua pena negli ultimi giorni della sua presidenza, lo scorso gennaio.

Amnesty International ha accolto il rilascio di Manning come un evento lungamente dovuto, sottolineando che oggi è arrivato il giorno per cui migliaia di attivisti dell'organizzazione negli Usa e nel mondo si sono tanto battuti, “sin dall'inizio del suo crudele calvario”.

“Oggi celebriamo la sua libertà, ma continueremo a chiedere un'indagine indipendente sulle possibili violazioni dei diritti umani da lei denunciate e l'adozione di misure protettive in modo che altri come lei non siano sottoposti a quel trattamento agghiacciante", ha dichiarato Margaret Huang, direttrice generale di Amnesty International Usa. In più, Chelsea Manning era stata tenuta per 11 mesi in detenzione preventiva, in condizioni giudicate dal Relatore speciale Onu sulla tortura un trattamento crudele, inumano e degradante. Era poi stata posta in isolamento per aver tentato il suicidio e le erano state negate le cure appropriate relative alla sua transizione di genere. Dopo quattro anni di campagne da parte di Amnesty International e di altre organizzazioni, poco prima di lasciare la Casa Bianca l'ex presidente Obama aveva commutato la condanna.

Questa settimana Amnesty International ha lanciato la nuova campagna globale "Coraggio", dalla parte di quei coraggiosi attivisti e whistleblower che spesso nel mondo finiscono in grave pericolo per aver sfidato le violazioni dei diritti umani.

"Il vendicativo trattamento inflitto dalle autorità statunitensi a Chelsea Manning dopo che aveva denunciato possibili violazioni da parte delle forze armate è un triste segno del limite cui coloro che hanno il potere possono spingersi per impedire ad altri di parlare", ha commentato Huang. "Il rilascio di Chelsea Manning mostra una volta di più che il potere delle persone può trionfare sull'ingiustizia: un messaggio che deve ispirare i tanti coraggiosi difensori dei diritti umani nel mondo che sono al centro della nuova campagna globale di Amnesty International.”

Foto:© Avalon


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