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Cyberbullismo, approvata la legge: un prof referente in ogni scuola

In quarta lettura la Camera ha approvato in via definitiva la legge sul cyberbullismo, nella stessa versione già approvata dal Senato: la priorità era iniziare il nuovo anno scolastico con la legge. La ministra Fedeli: «Ho già avviato la ricognizione delle docenti e dei docenti referenti per ciascuna scuola, così come richiesto dalla legge appena approvata»

di Sara De Carli

L’Aula della Camera ha approvato definitivamente le Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo. Si trattava della quarta lettura, per una legge molto necessaria ma altrettanto dibattuta. Oggi i voti favorevoli sono stati 432, un onorevole si è astenuto e zero i voti contrari. Il testo è giunto in Assemblea nella stessa formulazione adottata dal Senato, non essendo stato modificato nel corso dell'esame in sede referente delle Commissioni giustizia e affari sociali della Camera. «Le modifiche apportate dal Senato non hanno mutato l'impostazione di fondo del provvedimento teso a privilegiare la tutela dei minori e la prevenzione del fenomeno attraverso una strategia educativa, ma ne hanno indubbiamente ridimensionato l'ambito di intervento», ha detto il relatore Paolo Beni.

«Noi prendiamo atto che questa è l'impostazione che è stata maggiormente condivisa dalle forze politiche nel corso di una lunga discussione avvenuta in questi due anni. Personalmente ritengo che un più ampio ambito di intervento, allargato al bullismo in genere ed esteso anche ai maggiorenni, forse avrebbe reso il provvedimento più incisivo ed efficace. Comunque, dopo un'attenta valutazione le Commissioni riunite hanno convenuto unanimemente di non modificare ulteriormente il testo del Senato, anche al fine di evitare il ricorso a una quinta lettura e garantire così un più rapido iter della proposta di legge». L’aveva detto anche a noi, l’onorevole Beni: la priorità era portare a casa la legge, in modo che il prossimo anno scolastico partisse con un vuoto colmato e qualche strumento in più di tutela per i ragazzi. Si tratta comunque per Beni di «una buona legge, che colma un vuoto normativo non più giustificabile, che affronta un tema delicato con un approccio equilibrato, evitando sottovalutazioni colpevoli, ma anche inopportune derive repressive, privilegiando la protezione delle vittime e, soprattutto, il ruolo decisivo della prevenzione attraverso l'educazione ad un uso responsabile e consapevole dei nuovi media». In sintesi quindi la legge parla solo del cyberbullismo, non del bullismo, e non ricomprendere gli adulti né introduce nuove fattispecie penali: questi erano i punti caldi del dibattito fra Camera e Senato.

«Quello che conta è per il Governo oggi fare un passo in avanti e quindi cercare davvero di approvare una legge che può essere un punto di partenza. Oggi vi è la necessità di dare delle risposte», ha sottolineato Cosimo Maria Ferri, Sottosegretario di Stato per la Giustizia. La ministra Valeria Fedeli ha ringraziato il Parlamento per aver finalmente emanato una legge specifica: «il Ministero è già al lavoro affinché la legge trovi immediatamente piena attuazione», ha aggiunto. Per la ministra «abbiamo imboccato la strada giusta», che è l’ottica «di prevenzione, a partire dalla scuola che è luogo principale di formazione, di inclusione e accoglienza». Nei giorni scorsi il Ministero ha riunito la Conferenza dei coordinatori regionali degli Uffici scolastici sul bullismo per attivare immediatamente la ricognizione delle docenti e dei docenti in ciascuna istituzione scolastica, così come richiesto dalla legge appena approvata. I referenti, spiega il provvedimento, coordineranno le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo, anche avvalendosi della collaborazione delle Forze di polizia nonché delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio.

La legge sancisce la nascita entro trenta giorni dalla sua entrata in vigore di un Tavolo tecnico interministeriale presso la Presidenza del Consiglio, con il compito di coordinare i vari interventi e di mettere a punto un Piano integrato contro il cyberbullismo. La legge stanzia anche circa 200mila euro annui per attività di formazione in ambito scolastico e territoriale finalizzate alla sicurezza dell'utilizzo della rete internet e alla prevenzione e al contrasto del cyberbullismo.

Remigio Del Grosso, vice presidente del Consiglio Nazionale degli Utenti dell'Agcom, segnala che la legge ha già una falla: «nel tavolo tecnico non è prevista la presenza del CNU_AGCOM, ma del Comitato Minori del MiSE, che non esiste e si occupa di tv».

Foto Tom Sodoge/Unsplash


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