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Sicurezza: le norme migliorano, ma crescono gli infortuni

Presentato oggi, mercoledì 17 maggio, a Roma di quello che vuole essere un "annuario della sicurezza sul lavoro" e che Anmil vuol utilizzare per analizzare anno per anno i principali interventi legislativi, giursprudenziali oltre che studi e ricerche sulla materia. Mentre i dati Inail confermano la crescita nei primi tre mesi del 2017 di morti e infortuni sul lavoro

di Antonietta Nembri

Presentato questa mattina, mercoledì 17 maggio, il 1° Rapporto Anmil sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro. Un’iniziativa che ha l’obiettivo di contribuire alla promozione della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. Nel presentare questo primo rapporto nella sede del Senato, il presidente nazionale di Anmil, Franco Bettoni ha voluto sottolineare non solo che «la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro è ormai parte integrante della mission di Anmil onlus che, negli ultimi venti anni, ha intensificato notevolmente il proprio impegno in questo ambito», ma il anche il fatto che il Rapporto è un «prodotto innovativo nello scenario nazionale ed europeo che si presenta come un “annuario della sicurezza sul lavoro” attraverso il quale l’associazione vuole analizzare, di anno in anno, i principali interventi del legislatore, della giurisprudenza, della prassi amministrativa e del mondo dello studio e della ricerca in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che hanno caratterizzato, in modo significativo, l’anno precedente e la metà dell’anno in corso».

Quello presentato è infatti un Rapporto (in allegato una sintesi) che intende fornire a beneficio degli addetti ai lavori, dei tecnici, delle imprese e dei lavoratori, un servizio informativo aggiornato e completo, completamente gratuito. Quello con il Rapporto per Anmil deve diventare un appuntamento annuale per comprendere come sia cambiato il lavoro nel nostro paese con i Decreti 81 e 106 nell’ultimo decennio e fornire, a tutti gli addetti ai lavori, un servizio informativo e culturale aggiornato e completo, con l’auspicio di contribuire all’innalzamento del livello di conoscenza, di spirito critico e di quella consapevolezza che il tema merita, considerati i valori costituzionali che lo governano.

Nei suoi 74 anni di attività Anmil ha costantemente monitorato l’evoluzione del fenomeno infortunistico e le situazioni di rischio in tutti i settori produttivi, oltre che l’evoluzione normativa. E i questi anni, continua il presidente Bettoni (nella foto a fianco) «abbiamo osservato che, nonostante i numerosi sforzi fatti dal legislatore per migliorare l’apparato normativo in materia, i livelli di efficacia delle tutele restano ancora insoddisfacenti, specie in alcune aree del Paese ovvero in alcuni ambiti produttivi. Lo confermano, in primo luogo, i dati statistici Inail e altrettanto gli esiti delle attività ispettive e di vigilanza, contenuti nel Rapporto dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro 2016. L’evidenza di tali problematiche ha portato l’Anmil a indagare sulla ragione di questo scollamento tra regole formali e tutele sostanziali».

Guardando all’attuazione normativa, inoltre, Bettoni ha sottolineato la consapevolezza sull’importanza di «riavviare il lavoro operativo della Commissione Consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro che stenta però a ripartire nella sua nuova composizione. Una circostanza quest’ultima che purtroppo lascia ancora in panchina l’Anmil, pur formalmente entrata a far parte della Commissione da settembre 2015, per effetto del Jobs Act e del nuovo art. 6 del decreto legislativo 81/2008»

Non va però sottaciuto anche un problema di natura culturale, collegato alla necessità di veicolare e diffondere al meglio i contenuti prescritti dalle normative, attraverso strumenti agevoli, multilivello e gratuiti, alla portata di tutti: imprese pubbliche e private; lavoratori; addetti ai lavori; consulenti e professionisti anche in considerazione del fatto che in gioco vi sono la vita e la salute delle persone. Ed ecco perché, conclude Bettoni «il Rapporto Anmil si pone, non solo come un prodotto editoriale, ma come un innovativo veicolo culturale che intende contribuire, con la nostra impronta etica e sociale, all’innalzamento effettivo del livello di conoscenza e consapevolezza su una materia così eterogenea e complessa, caratterizzata come è dalla presenza di numerose norme, nonché di complesse interpretazioni – talvolta contradditorie – non sempre direttamente fruibili dai soggetti che pure sono obbligati a rispettarle».

La presentazione di quello che si presenta come un vero e proprio “annuario della sicurezza sul lavoro” arriva in un momento in cui si osserva purtroppo una crescita degli infortuni e del morti sul lavoro nei primi tre mesi di quest’anno e registrata dai dati Inail. «Già nei mesi di gennaio e febbraio dell’anno in corso si erano registrati i primi segnali negativi, ma la triste conferma è arrivata con il bilancio trimestrale elaborato dall’Inail al 31 marzo 2017» commenta Franco D’Amico, responsabile dei servizi statistico-informativi di Anmil. «In questo trimestre, rispetto allo stesso periodo 2016, sia gli infortuni sia i morti sul lavoro sono cresciuti, in misura rispettivamente del 5,9% e dell’8%. Sono dati che non possono non destare forte preoccupazione, in quanto potrebbero significare un’inaspettata inversione nella tendenza ormai storica dell’andamento infortunistico nel nostro Paese». Negli ultimi decenni, infatti, il fenomeno infortunistico ha mostrato una costante tendenza alla diminuzione che si è particolarmente accentuata a partire dal 2008 e si è protratta fino al 2014. In questi anni, in cui il Paese ha attraversato una profonda crisi economica, al favorevole trend già in atto si è sommato, infatti, il calo della produzione e dell’occupazione (sia in termini di occupati che di ore lavorate) che ha comportato una parallela contrazione dell’esposizione al rischio e quindi degli infortuni stessi. Negli anni 2015 e 2016 l’andamento infortunistico ha cominciato a mostrare ritmi altalenanti a volte per gli infortuni in generale a volte per quelli con esito mortale. «Questo inizio 2017 – conclude D’Amico – si presenta invece con segnali diffusi, univoci e, purtroppo, inequivocabili».

In apertura foto di Guilherme-Cunha/Unsplash